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Pisa S.C. 1909: finalmente fra squadra e ambiente è scoccata la scintilla

L'entusiasmo esploso al gol di Di Quinzio è il miglior viatico per il 'derbyssimo' del 'Picchi'. Dove i tifosi pisani hanno acquistato tagliandi anche di gradinata e tribuna coperta

Riavvolgiamo velocemente il nastro della memoria per tornare idealmente al 92' della partita con il Pro Piacenza di sabato 7 aprile. Lisuzzo commette un fallo dettato dall'eccessiva foga sulla trequarti difensiva del Pisa. Tutta l'Arena Garibaldi è impegnata a fischiare i giocatori ospiti con la speranza di deconcentrarli prima della punizione della disperazione. Potrebbe essere l'ultimo vero assalto al fortino nerazzurro prima della fine del match, e nessuno degli oltre 6mila sostenitori pisani ha voglia di rivivere l'incubo dell'ennesima rimonta subita allo scadere fra le mura amiche. Gli scongiuri però non vanno a buon fine: Musetti sul primo palo indovina il colpo di genio superando con un tacco chirurgico l'incolpevole Voltolini.

Sull'Arena Garibaldi cala un silenzio incredibile. Per qualche secondo si sentono soltanto le voci festanti dei giocatori piacentini, intenti a festeggiare un insperato pareggio nei pressi della loro panchina. Ma poi si leva alto l'incitamento di mister Petrone: i rimanenti centoventi secondi scarsi di gioco sono già entrati nella storia ultracentenaria del Pisa.

I nerazzurri ora sono veramente una squadra

Il gol di Di Quinzio, segnato mentre il direttore di gara Pashuku si stava portando il fischietto alla bocca per decretare la fine del match, oltre che spedire la partita con il Pro Piacenza nel firmamento delle gare più palpitanti della storia del Pisa, rappresenta anche la definitiva svolta nella stagione nerazzurra. Si può affermare, senza timore di smentita o dover ricorrere a sperticate scaramanzie, che la vittoria allo scadere di quattro giorni fa abbia dato definitivamente la spinta decisiva all'esplosione completa dei valori tecnici e tattici della formazione guidata da Mario Petrone.

In circa due settimane di lavoro il tecnico campano ha rivoltato come un calzino la mentalità di Lisuzzo e compagni, inculcando nello spogliatoio una determinazione a tratti feroce nella ricerca del gol e della vittoria. Per mesi eravamo stati - purtroppo - abituati ad una squadra spesso apatica, abulica e incapace di trascinare i tifosi e farsi trascinare dall'entusiasmo. Anche quando sono arrivate le vittorie, quasi mai abbiamo assistito a scene di festeggiamenti e gioia condivisa fra i giocatori e il loro pubblico. Una distanza che con il trascorrere delle occasioni perse e dei passi falsi compiuti è finita per diventare frattura insanabile tra l'ambiente e Michele Pazienza, che ha obbligato la società a prendere la decisione di effettuare il secondo cambio in panchina della stagione.

Questa scelta però al momento sta ripagando con grandi interessi. Oltre alle due vittorie consecutive, Petrone è riuscito a dare già una fisionomia ben delineata all'organico, lasciando intravedere quali sono i 15-16 giocatori sui quali costruire le certezze per il finale di stagione. Il Pisa adesso è una squadra corta e compatta sul campo, che fa del fraseggio rapido palla a terra uno dei suoi punti di forza. I nerazzurri sia a Gorgonzola che sabato scorso sono riusciti spesso a portare almeno cinque uomini negli ultimi trenta metri di campo. Un fatto capitato raramente fino a qualche settimana fa. E ancor più raramente all'Arena Garibaldi si era assisito a due ribaltamenti del risultato nell'arco di un minuto dopo i gol siglati dagli avversari.

Masucci prima, e Di Quinzio poi hanno tolto il macigno delle gare casalinghe che pesava ormai da due mesi sulla mente e sulle convinzioni di tutto l'ambiente nerazzurro. Adesso il Pisa può realmente sperare e sognare di spiccare definitivamente il volo, ritrovandosi a sole tre lunghezze dal primo posto del Siena e due dal Livorno, secondo in classifica. Prima la formazione allestita da Giovanni Corrado e Raffaele Ferrara assomigliava ad un'accozzaglia di buoni musicisti incapaci di suonare da orchestra. Adesso, con la guida di Mario Petrone, il Pisa si è riscoperto improvvisamente un gruppo capace di suonare un rock irresistibile.

La settimana più lunga

E adesso tutto l'ambiente si ritrova a vivere la settimana più lunga di tutta la stagione regolare. Se all'andata la vigilia del derby era stata vissuta con la polemica della capienza dell'Arena Garibaldi, lasciando passare in sordina la delicatezza del match, ora tutte le attenzioni sono focalizzate sul campo. Il Pisa, anche in questo caso è innegabile affermarlo nonostante gli scongiuri di rito, arriva al 'derbyssimo' con il Livorno da strafavorito. Gli amaranto dopo una prima parte di stagione pazzesca in positivo si sono spenti, inanellando una serie di risultati clamorosamente negativa. Vantaggiato e compagni hanno dilapidato il ragguardevole vantaggio accumulato sulle inseguitrici, e per acciuffare la promozione diretta adesso non possono più soltanto contare su loro stessi, ma sperare nei passi falsi degli avversari.

Più o meno è la stessa condizione in cui ha vissuto il Pisa per tutto il campionato, visto che i nerazzurri non si sono mai dimostrati realmente in grado di impensierire chi si trovava al primo posto del Girone A. Anche ora Mannini e compagni devono inseguire, ma la sensazione è che le dinamiche psicologiche si siano invertite. Sono i nerazzurri a volare sulle ali dell'entusiasmo, mentre chi sta loro davanti guarda con ansia e preoccupazione alla spia rossa lampeggiante del motore. Ecco perché il match dell'Armando Picchi di sabato 14 aprile (fischio d'inizio ore 17) sarà la perfetta cartina tornasole della condizione del Pisa. Indipendentemente dal risultato che uscirà fuori al termine dei 90', mister Petrone vorrà vedere dai suoi ragazzi la stessa feroce lucidità con cui hanno ottenuto le ultime due vittorie consecutive.

Il derby è notoriamente una partita da 'tripla', ed il Pisa è anche conscio del fatto che sulla sponda amaranto non potrà 'piovere per sempre'. Il Livorno è una buona squadra, e non si è trasformata in un gruppo di 'brocchi' dall'oggi al domani. Le problematiche all'Armando Picchi sono molte, diffuse e profondamente radicate nello spogliatoio. Ma sicuramente non verrà lasciato niente al caso in vista di una gara che potrebbe riaccendere il furore agonistico. I nerazzurri quindi sono chiamati a disputare senza dubbio la partita più difficile del campionato con l'intelligenza e la maturità che hanno dimostrato nelle ultime settimane. Senza l'assillo di fare calcoli o tabelle di marcia. I 90' dell'Ardenza saranno un antipasto dell'atmosfera che si vivrà ai playoff. Se poi dovesse arrivare una vittoria, ci saranno altri 180' nei quali sognare di scrivere un'impresa che resterà per sempre nella leggenda nerazzurra. La squadra non sarà da sola in questa grande rincorsa: lunedì 9 aprile alle 10 è stata aperta la vendita dei 1440 biglietti destinati al settore ospiti, che sono stati polverizzati in dieci minuti netti.

Quanti pisani al 'Picchi'?

Formalmente quindi i sostenitori nerazzurri che seguiranno la squadra all'Ardenza saranno 1440, tanti quanti consentito dalla capienza del settore ospiti dell'impianto livornese. Nei fatti, però, da Pisa si muoverà un numero decisamente più ingente di persone, che dovrebbe ingrossare il drappello fino a circa 2000 unità. Questo è stato possibile grazie ad una falla nel sistema informatico di Bookingshow, la stessa azienda che gestisce la vendita dei tagliandi sia a Pisa che a Livorno.

I tifosi nerazzurri ne hanno approfittato per acquistare via internet molti biglietti per i settori di gradinata e tribuna coperta (alcune voci non confermate parlano addirittura di qualche biglietto staccato in Curva Nord, il settore più caldo del tifo amaranto). La società amaranto, a fronte di molte lamentele e critiche sollevate dalla propria tifoseria una volta comprovata la verità di questi fatti, si è immediatamente attivata presso Bookingshow per verificare uno ad uno i tagliandi emessi nella giornata di lunedì 9 aprile.

La soluzione trovata, di concerto con la questura livornese, è la seguente: i tagliandi del settore ospiti sono ritenuti validi, per tutti quelli che invece hanno acquistato su internet e stampato su foglio di carta grazie all'opzione 'print at home' c'è l'obbligo di recarsi al Punto Amaranto o presso lo stadio di Livorno per provvedere al cambio di tagliando.

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