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Pisa - Viterbese 2-3 : le pagelle | Il 'De profundis' di una stagione naufragata senza nessun appello

I nerazzurri partono bene, ma il primo gol degli ospiti ripresenta a Ingrosso e compagni i fantasmi dell'intera annata, e nella ripresa la squadra si scioglie sotto i colpi di Rinaldi e Cenciarelli

In molti alla luce di quanto visto nel corso della stagione regolare avevano pronosticato dei playoff senza gloria per il Pisa. Ma nel profondo nessun sostenitore dei nerazzurri avrebbe mai immaginato che il naufragio potesse verificarsi così presto nella corsa alla Serie B, ed in un modo talmente fragoroso da lasciare storditi. Chiunque avesse a cuore i colori della squadra della città sperava, senza sbandierarlo ai quattro venti, in un moto d'orgoglio inaspettato dello spogliatoio, capace di trascinare tutto l'ambiente in una cavalcata inaspettata. 

D'altronde i playoff, si sa, sono un torneo a parte, dove spesso i valori e le qualità espresse nell'arco del campionato vengono livellati o addirittura ribaltati. Ma non è stato il caso del Pisa, che ha inanellato la seconda sconfitta consecutiva su due match disputati contro la Viterbese, centrando il peggior risultato della sua storia negli spareggi e chiudendo l'annata 2018-2019 con un fallimento sportivo totale e inappellabile. Persino nella partita più importante la squadra è stata vittima dei suoi clamorosi limiti caratteriali, affondando sotto i colpi di una Viterbese sbarazzina e compatta.

Pochissime sufficienze

Voltolini 5.5: incolpevole sul primo gol ospite. Baldassin ha tutto il tempo di prendere la mira per scagliare un rasoterra che rimbalzando sull'erba prende velocità e lo fulmina. Sul secondo gol invece forse avrebbe potuto fare qualcosa in più, tentando quanto meno l'uscita. Niente da fare infine sul tris di Cenciarelli.

Filippini 5.5: parte alla garibaldina, facendo sentire tacchetti e fisico agli avversari. Si sgancia con puntualità nel primo tempo per supportare Di Quinzio, ma nella ripresa non trova continuità.

Sabotic 5: il duello con Ngissah è da mal di testa. Il possente attaccante ospite non gli fa quasi mai vedere la palla quando è spalle alla porta, anticipandolo sia sulle palle aeree che su quelle rasoterra. Si fa saltare dal numero 7 gialloblu con irrisoria facilità in occasione del tris ospite.

Ingrosso 5: ha il merito di segnare il gol (di mano) che avrebbe potuto dare la scossa alla partita, alla squadra e all'ambiente intero. Poi però anche lui sbatte ripetutamente sull'esplosività di Ngissah e va spesso in difficoltà contro la fisicità dell'avversario.

Birindelli 5.5: a differenza di Livorno, dove aveva accusato la pressione della partita e la pesantezza della maglia, gioca con più disinvoltura. Si propone con continuità in fase offensiva anche nel secondo tempo, peccato però che spesso i cross siano mal calibrati. (Dal 66' Sainz Maza 5.5: si installa in una porzione di campo per lui quasi sconosciuta: giostra da interno e riesce a dare ordine e geometrie alla manovra. Però manca lo spunto per dare ritmo, necessario in un campo dove gli spazi erano ormai intasati).

Di Quinzio 6: si perde alla distanza ed esce nel momento peggiore della squadra, sotto di due reti e tramortita. Ma fino alla sostituzione è stato uno dei più in palla. (Dal 59' Mannini 6: disputa una mezz'ora di qualità. Lascia subito il segno dopo il suo ingresso in campo propiziando il rigore del 2-3, trasformandolo con la solita freddezza. Nel finale ci prova, ma deve alzare bandiera bianca).

Gucher 6: corre, scivola, fa a sportellate, dribbla e calcia in porta. Peccato che l'ultima parte la faccia negli ultimi cinque minuti di gara, quando l'ossigeno scarseggia e la mira difetti. Si ritrova due volte davanti a Iannarillii con la palla del 3-3, ma fallisce in entrambe le occasioni. 

De Vitis 5.5: insieme a Gucher nella prima frazione suona la carica, pressando a tutto campo e mandando spesso fuori giri il palleggio avversario. Nel secondo tempo cala vistosamente. Ha una buona occasione a inizio ripresa, ma il suo destro al volo dal limite termina in curva. (Dal 66' Izzillo 5.5: cerca di dare fisicità e dinamismo al centrocampo, ma ormai la frittata è fatta e a conti fatti si mette in mostra soltanto per un diagonale dal limite ben neutralizzato da Iannarilli).

Lisi 5.5: viene imbrigliato abbastanza bene dai raddoppi sistematici predisposti dagli avversari, ma quando trova un minimo di spazio riesce a creare dei pericoli. Si guadagna con astuzia il rigore del 2-3. (Dal 66' Masucci 5: entra in campo nel momento più difficile, per di più in un ruolo non suo. Staziona sull'esterno e non incide praticamente mai).

Negro 5: la partita con la Viterbese è lo specchio di una stagione, a livello personale, partita con grandissimi progetti ma inceppatasi subito di fronte a problemi fisici, tecnici e tattici. Cerca con caparbietà di dialogare con i compagni e mettere al servizio della squadra la sua tecnica, ma non lascia il segno. (Dall'82' Giannone sv).

Eusepi 5: ha sul destro la palla del raddoppio, ma trova sulla sua strada uno Iannarilli versione 'paratutto'. Poi però nient'altro. Svolge il solito lavoro sporco spalle alla porta, ma da un centravanti ci si aspetterebbe anche qualche invenzione per concludere a rete. 

All. Petrone 5.5: nella conferenza stampa pre-partita il tecnico campano aveva provato a mettere in pratica la tattica spesso utilizzato dal suo collega Mourinho. Ovvero spostare la presione sugli avversari calcando la mano su dichiarazioni forti e forzate. Forse perché si era reso conto che i limiti caratteriali del suo gruppo erano talmente grandi da non riuscire a mascherarli per tutto il match. E proprio su quei limiti ha giocato la Viterbese, affondando tre colpi mortiferi. L'ex tecnico dell'Ascoli non è riuscito nell'impresa di cambiare drasticamente l'abito mentale che l'organico aveva indossato sin dalle prime uscite di agosto. Un gruppo formato da ottimi giocatori, alle spalle dei quali però ci sono degli uomini non all'altezza della sfida che gli era stata presentata. Il Pisa era partito per vincere il campionato e regolare una dopo l'altra tutte le avversarie. Invece i nerazzurri hanno incontrato via via difficoltà sempre più grandi a causa di limiti caratteriali dovuti in parte all'incompatibilità di alcuni elementi, e in parte a mancanze dei singoli che in alcuni periodi sono state nascoste dai risultati positivi. Il conto da pagare è arrivato tutto insieme in occasione del doppio confronto con la Viterbese, in cui Petrone non è riuscito a portare lo spogliatoio ad un livello di tenuta mentale adeguato. Troppi gol sbagliati, e squadra sciolta alle prime difficoltà. 

Cuore, grinta e organizzazione

Iannarili 7, De Vito 6, Sini 6, Rinaldi 7, Celiento 6, Baldassin 7, Benedetti 6 (dal 55' Cenciarelli 6.5), Di Paolantonio 6, Ngissah 6.5 (dal 77' De Sousa sv), Calderini 5.5 (85' Zenuni sv), Vandeputte 6 (dal 55' Peverelli 6).

All. Sottili 6.5: la sua Viterbese in questo momento sta viaggiando sulle ali dell'entusiasmo e della positività. Ma alle spalle c'è un lavoro lungo un anno, partito con la consapevolezza di dover faticare più degli avversari in virtù di un patrimonio tecnico leggermente più scarno. Però l'altro lato della medaglia presenta un gruppo formato da uomini pieni di personalità, orgoglio e spirito di sacrificio, e non è un caso che il tecnico gialloblu al termine della gara parli di cultura del lavoro per fotografare il suo spogliatoio. La doppia vittoria nel confronto con il Pisa certifica la superiorità dei laziali e la maggior prontezza a partite dal peso specifico ancora più alto. Adesso il tecnico avrà una settimana tipo per recuperare energie fisiche e mentali, dopo una cavalcata estenuante nell'ultimo mese e mezzo di campionato che aveva portato la Viterbese a giocare sempre ogni tre giorni.

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