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Pontedera - Pisa 0-2: le pagelle | La squadra brilla al 'Mannucci', Gucher giganteggia in mezzo al campo

Nel primo tempo il Pisa controlla la spinta granata. Nel secondo tempo la squadra di D'Angelo cambia passo con il centrocampista austriaco sugli scudi. Benissimo ancora una volta Di Quinzio e Marconi

Terza vittoria consecutiva per il Pisa, che in soli sette giorni riesce a rimettere in piedi la classifica e soprattutto si gode un'iniziezione di entusiasmo e fiducia fondamentale per chiudere al meglio il 2018, che presenta ancora tre impegni ufficiali. Anche al 'Mannucci' di Pontedera si è vista una squadra in salute: in palla dal punto di vista atletico, solida mentalmente e cattiva agonisticamente. Lo 0-2 rifilato al Pontedera, la migliore formazione delle ultime sei partite nel Girone A per rendimento (cinque vittorie e un pareggio), racchiude la grande prestazione offerta da Moscardelli e compagni. 

Troppo divario tecnico

Biggeri 6, Borri 5.5 (dall'86' Benedetti sv), Vettori 6, Ropolo 5.5 (dall'86' Giuliani), Magrini 6, Serena 5.5 (dal 70' Raimo 5.5), La Vigna 5.5, Calcagni 5.5 (dal 58' Bruzzo 5.5), Mannini 5.5, Pinzauti 5, Tommasini 5. 

All. Maraia 5.5: troppo divario per il suo Pontedera nei confronti del Pisa. I granata sul campo devono concedere esperienza, tecnica e prestanza fisica. La sua squadra ci prova fino a che la benzina sorregge la spinta, poi nel secondo tempo esce praticamente dal campo dopo il vantaggio siglato da Marconi. Il Pontedera disputa una partita gagliarda nel primo tempo, mettendo in evidenza tutte le sue peculiarità: corsa, grinta, sacrificio, agonismo. La fotografia della gara granata però è nelle statistiche raccolte nei primi 45': 9 calci d'angolo e nessuna conclusione verso i pali di Gori. L'unico tiro in porta è quello scagliato senza troppa convinzione da La Vigna dai 20 metri. Nella ripresa l'uno-due nerazzurro smorza definitivamente gli entusiasmi dei padroni di casa che interrompono così il loro 'magic moment'.

Continuità di prestazione

Gori 6: altra partita in cui fa quasi sempre da spettatore non pagante.

Liotti 6: attento e ordinato nel primo tempo, quando il Pontedera predilige l'attacco nella sua zona. Chiude ogni varco con attenzione facendo sentire anche il fisico. Nella ripresa gestisce senza alcun affanno.

Brignani 6.5: pare essere tornato il bel centrale ammirato in estate e nelle prime gare di campionato. Gettato nella mischia senza preavviso a causa dell'infortunio di Masi nel riscaldamento, l'ex Bologna guida con personalità la difesa nerazzurra. Perfetto nelle uscite e passi in avanti anche nell'impostazione.

Buschiazzo 6.5: rientra dopo soli undici giorni dalla sublussazione alla spalla e sfodera una partita tutta grinta e applicazione difensiva. Non concede niente ad avversari molto più rapidi di lui. 

Lisi 6: il motorino nerazzurro si prende una piccola pausa. Le scorribande sulla corsia mancina sono ridotte, soprattutto quando nel primo tempo Magrini dalla sua parte lo costringe spesso a difendere e aiutare Liotti.

De Vitis 6: anche soltanto rivederlo in campo a distanza di tre giorni dall'ultima partita, su un terreno sintetico, è una vittoria. Il numero 30 parte in sordina, ma esce alla grande nella ripresa. Smarca Zammarini nell'azione che porta al cross dello 0-1, e poi si esibisce in una serie di virtuosismi senza disdegnare la lotta di spada. (Dall'81' Marin sv).

Gucher 7 (il migliore): un gigante. Sembra sdoppiarsi vista l'abilità nell'essere sempre al centro della manovra, sia difensiva che offensiva. Una delle migliori prestazioni da quando è a Pisa: lotta con un leone, mettendo in mostra una tecnica di base e tempi di gioco da categoria superiore.

Zammarini 6.5: nel primo tempo il gioco si sviluppa quasi interamente sulla fascia opposta. Nel secondo tempo riesce invece ad entrare nel vivo della manovra e serve il perfetto cross che Marconi deve soltanto spingere in rete per lo 0-1. Prezioso come sempre anche in fase difensiva. 

Moscardelli 6: qualche guizzo di tecnica pura per il capitano, che soltanto con la sua presenza attira su di sé la marcatura fissa di due uomini. Ha sul sinistro la palla del vantaggio a metà primo tempo ma la mastica. Esce a risultato acquisito. (Dal 66' Masucci 6: il numero 26 entra in campo per aiutare la squadra a gestire il prezioso doppio vantaggio).

Di Quinzio 7: meno dentro al gioco rispetto alla gara con l'Arzachena o la Juventus, ma tremendamente letale come nelle altre due gare. Il numero 10 sigla il terzo gol consecutivo andando a recuperare con astuzia e cattiveria un pallone sulla trequarti avversaria: il diagonale con cui supera Biggeri è un concentrato di precisione e tempismo. E' uno degli uomini più in forma, uno dei fari di questo Pisa. (Dall'86' Izzillo sv).

Marconi 7: nel primo tempo non si vede praticamente mai. Ma una delle doti migliori di un centravanti è quella di farsi notare quando ormai per la difesa avversaria è troppo tardi. E' il caso del gol del vantaggio, nel quale si fa trovare puntuale all'appuntamento con il cross di Zammarini. Potenza e precisione nel colpo di testa che vale il terzo gol consecutivo. Altro uomo in formissima.

All. D'Angelo 7: il suo Pisa si merita un bel voto per la cattiveria, la concentrazione e la personalità con cui ha conquistato l'intera posta in palio su un campo storicamente nefasto per i colori nerazzurri. Nei primi venti minuti la squadra soffre la maggiore corsa avversaria, ma regge il colpo con una ritrovata solidità difensiva. Poi esce alla grande e legittima il successo con una prova corale che esalta le prestazioni di alcuni singoli che in questo periodo della stagione stanno regalando quel qualcosa in più. Il Pisa non era una squadra di brocchi dopo il rovescio di Carrara, così come non è uno schiacciasassi dopo le tre vittorie consecutive ottenute in soli tre giorni. E' però un'ottima squadra che al cospetto di formazioni sulla carta più deboli riesce quasi sempre a trovare lo spunto giusto per piazzare il colpo vincente. E' un particolare non da poco vista la recente storia nerazzurra nel campionato di Serie C, fatta di occasioni mancate con avversari inferiori. La classifica adesso sorride, ma la partita più importante resta sempre la prossima.

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