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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Ci sarà anche Pisa tra le opere di Saro Grimani

Saro Grimani, artista veneziano, noto per le sue opere non convenzionali, dedicate ai principali temi sociali, ha annunciato di aver iniziato un nuovo ciclo di opere dedicate alle principali città d’arte italiane, tra queste ci sarà anche Pisa.

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Saro Grimani, artista veneziano, noto per le sue opere non convenzionali, dedicate ai principali temi sociali, ha annunciato di aver iniziato un nuovo ciclo di opere dedicate alle principali città d’arte italiane, tra queste ci sarà anche Pisa. Fin dall’inizio, Saro Grimani, ha sperimentato con materiali e tecniche non convenzionali, creando opere che vanno al di là delle tradizionali forme d’arte. La sua ispirazione viene dalla natura, dalla cultura popolare e dalle sue esperienze personali, e questo si riflette nella sua pittura astratta e vibrante. Il lavoro di Saro Grimani è caratterizzato da forme e colori audaci e da un uso innovativo di materiali come il vetro, la plastica e il metallo. La sua pittura astratta spesso incorpora elementi tridimensionali, creando opere che non solo si vedono, ma anche si percepiscono. Inoltre, l’artista utilizza tecniche come la spatolatura e la sovrapposizione di colori per creare texture e profondità in ogni opera. Saro Grimani, è protagonista di molte mostre ed eventi in Italia, come la biennale d’arte di Roma ed il premio Fondazione Amedeo Modigliani, le sue opere sono esposte e pubblicate in tutta Italia. Pisa è una città famosa in tutto il mondo per la sua torre pendente, ha dichiarato Saro Grimani, ma ci sono molti altri tesori da scoprire, dalla sua antica università alla bellezza della sua arte e architettura, per questo voglio inserirla nel mio giro immaginario dell’Italia, per esaltarne qualità e bellezze. La storia di Pisa risale almeno all'epoca etrusca, ma la città raggiunse l'apice del suo potere nel XII secolo, quando era una delle principali città marinare della regione toscana. Pisa era nota per la sua flotta di navi mercantili e militari, che le permisero di affermarsi come potenza economica e politica. Tuttavia, la città subì una serie di sconfitte militari contro le città vicine, tra cui Firenze e Lucca, e alla fine perse il suo status di potenza marittima. Nonostante ciò, Pisa conserva ancora molte tracce della sua ricca storia. Uno dei simboli più famosi della città è la Torre di Pisa, che fa parte del complesso architettonico della Piazza del Duomo. La torre, costruita come campanile per la cattedrale di Pisa, iniziò a inclinarsi poco dopo l'inizio della sua costruzione nel 1173. La torre è stata restaurata più volte nel corso dei secoli, ma la sua pendenza è rimasta un mistero per molti anni. Oggi, la Torre di Pisa è diventata uno dei monumenti più riconoscibili al mondo, attirando milioni di visitatori ogni anno. Oltre alla Torre di Pisa, ci sono molti altri luoghi d'interesse nella città. La Piazza dei Cavalieri, una volta il centro del potere politico di Pisa, è oggi una piazza affascinante con palazzi storici e una statua del granduca Cosimo I de' Medici. La Chiesa di Santa Maria della Spina, un'incantevole chiesa gotica situata sulle rive dell'Arno, è nota per la sua decorazione a spina, una caratteristica del gotico fiorito. Ma forse il tesoro più prezioso di Pisa è l'Università di Pisa, una delle più antiche e prestigiose università d'Europa. Fondata nel 1343, l'università ha attirato nel corso dei secoli molti dei più grandi intellettuali d'Italia e del mondo. Oggi, l'università è ancora un centro di eccellenza accademica, con una vasta gamma di corsi e programmi di ricerca. Infine, non si può parlare di Pisa senza menzionare la sua arte. La città ha una ricca tradizione artistica, che abbraccia molte epoche e stili diversi. Uno dei capolavori più noti è il pulpito di Giovanni Pisano nella cattedrale di Pisa, un esempio superbo della scultura gotica. Ma ci sono molte altre opere d'arte da scoprire a Pisa, dai dipinti rinascimentali nella Chiesa di Santa Maria della Spina alle opere moderne della Galleria d'Arte Moderna. Partendo da questa storia così ricca, prenderà vita la mia opera, ci dice Saro Grimani. Saro Grimani nasce a Napoli, ma dopo gli studi universitari, affascinato dall’arte del luogo, si trasferisce a Venezia, dove attualmente vive e lavora. Compie esperienze legate al digital marketing e all’arte contemporanea. Delle sue opere, nate da antichi oggetti d’arte riciclati ama dire: “Non sono io che le creo ma la natura con le sue forze ed i suoi eventi, questo rende ogni opera unica ed irriproducibile”. Con i suoi lavori Saro ama porre l’accento su temi di ecosostenibilità e di interesse sociale, tipico del Dadaismo. Il Dadaismo è stato un movimento artistico e culturale che si è sviluppato durante la prima guerra mondiale, in Europa e negli Stati Uniti. Saro Grimani durante gli anni 2000, ha iniziato a lavorare come designer industriale, progettando oggetti per la casa e il contract. Nel 2007 ha collaborato con un collettivo di designer e architetti che si è proposto di creare oggetti di design di alta qualità, accessibili al grande pubblico. Nel 2014 Saro Grimani ha iniziato a sviluppare opere d’arte d’estrazione dadaista. Il suo lavoro dadaista è caratterizzato da una forte ironia e da una critica sociale. Ha progettato oggetti e ambienti che mettevano in discussione la società dei consumi e la cultura del design industriale. Tra le sue opere più famose ci sono la "Stop Femminicide” e la "Loniless is a Bad Company", telefono anni 80 in plastica applicato su di un dipinto ad olio. Nel 2020, Saro Grimani ha fondato un movimento con un gruppo di designer e artisti che si è proposto di creare un nuovo movimento nell'architettura e nel design. Il movimento è stato caratterizzato da una forte estetica eclettica, che ha combinato elementi del design industriale, dell'arte pop e dell'arte africana e pre-colombiana. Tra le opere più famose di Saro create in questo periodo ci sono la "Food War" (2022) una latta in lamiera d'acciaio verniciata e la "War and Press Freedom" (2022) , una maschera incollata su giornali di guerra degli anni ‘40.

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