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Da Pisa a Livorno via acqua: tutto pronto per la prima edizione di 'Navicelli'

Un'occasione per allacciare nuovamente il rapporto con l'Arno e renderlo sempre più fruibile e vivibile

Da Pisa a Livorno lungo il Canale dei Navicelli. Dopo Navigarno, la discesa lungo l'Arno da Firenze a Pisa dello scorso aprile, progetto sviluppato dalla Canottieri Comunali Firenze insieme con Regione, Comune di Firenze, Autorità di Bacino del Fiume Arno e Arpa, domenica prossima 27 ottobre si terrà la prima edizione del ‘Navicelli'.

Sono 17 i chilometri del percorso, lungo il canale, appena rimesso a nuovo, aperto per l'occasione a rematori e pagaiatori a bordo di diversi tipi di barche: dalle canoe al dragon boat, dalle tavole Sup alle canoe polinesiane. Un modo per completare il percorso che, attraverso l'acqua, collega Firenze con Pisa e Livorno. Lungo i Navicelli nel cinquecentesimo anniversario della nascita di Cosimo primo dei Medici, proprio colui che commissionò, nella seconda metà del cinquecento, la costruzione del canale per collegare Pisa al nascente porto di Livorno e favorire il traffico delle merci.

Oggi la presentazione a Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze alla quale hanno preso parte l'assessore del Comune di Firenze Cecilia Del Re, la vicepresidente del Consiglio comunale di Firenze Maria Federica Giuliani, il presidente della Canottieri Comunali Firenze Maurizio Severino, l'organizzatore del progetto NavigArno Gianmichele del Bo e l'amministratore unico della Navicelli di Pisa srl Salvatore Pisano.

Con i Navicelli l'idea è rendere l'Arno sempre più fruibile e vivibile, dal punto di vista sportivo e turistico, ma anche per entrare a contatto con la natura e conoscere luoghi e storia della Toscana. "Dall'esperienza di ‘Navigarno' - ha detto l'assessore regionale al Turismo Stefano Ciuoffo - nasce una riflessione. Negli anni, soprattutto a partire dal dopoguerra, abbiamo perso il rapporto con l'Arno. Abbiamo perso la confidenza con le sponde, con l'acqua, con la quotidianità e con tutte le attività che invece erano parte integrante delle comunità che hanno vissuto e vivono lungo il fiume. L'Arno è diventato una sorta di corpo estraneo rispetto alle città, da guardare con attenzione soltanto in caso di eventi calamitosi. Abbiamo perso quella parte di legame con una delle aree più autentiche da un punto di vista naturalistico. Questa manifestazione rappresenta una sorta di riappropriazione di questo spazio. I Canottieri in realtà non l'hanno mai lasciato e ne sono stati un presidio. Adesso sono iniziate le ‘letture' del rapporto col fiume in termini di valorizzazione turistica, con un occhio alle esperienze di altre grandi città europee e per approfittare di punto di osservazione delle città assolutamente inconsueto".

"Grazie a Navigarno - ha aggiunto Ciuoffo - abbiamo potuto capire cos'è cambiato nel fiume e cercato di sollecitare un'attitudine a rispettarlo, dato che per decenni lo abbiamo utilizzato come discarica, sia in acqua che lungo le sponde, senza alcun rispetto verso la parte più viva del territorio. Questo aspetto va recuperato, ma non possiamo farlo in un giorno. Percorrerlo è un'ulteriore esperienza per raccontare non solo una storia ma un intreccio di opportunità e scenari completamente diversi da quelli urbani. Un viaggio, attraverso il Parco di San Rossore, anche per raccontare il rapporto tra il fiume ed il mare lungo una delle zone forse più intatte. Recupero del rispetto per il fiume e sostegno a chi, questo rispetto, lo ha sempre avuto. E da qui ripartire per una nuova ‘lettura' di una parte rilevante della nostra storia".

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