Ritenzione idrica: cause, sintomi e rimedi
Scopriamo come combattere l'accumulo di liquidi nell'organismo
Molte persone soffrono di ritenzione idrica, una tendenza dell'organismo a trattenere ed accumulare i liquidi negli spazi interstiziali. Tale ristagno avviene soprattutto in quelle zone del corpo maggiormente predisposte all'accumulo dei grassi, come, ad esempio, addome, cosce e glutei. La ritenzione idrica, tuttavia, può interessare anche gli arti superiori e la cavità addominale.
Le cause della ritenzione idrica
La ritenzione idrica può essere provocata da molteplici cause, di cui queste sono le più frequenti:
- alimentazione: una dieta troppo ricca di sale, proteine e alcolici, soprattutto se accompagnata da una scarsa idratazione quotidiana, rallenta il processo diuretico e favorisce l'accumulo di liquidi;
- stile di vita: uno stile di vita particolarmente sedentario può influire negativamente sulla circolazione linfatica, responsabile della rimozione di liquidi e tossine in eccesso;
- sovrappeso: la ritenzione idrica non causa un aumento di peso; il sovrappeso e l'obesità, tuttavia, sono condizioni che rallentano la diuresi, influendo quindi sul ristagno dei liquidi e favorendo l'insorgenza della ritenzione idrica;
- fumo;
- consumo frequente o eccessivo di bevande alcoliche e/o zuccherate (cocktail, birra, tè, caffè zuccherato, succhi di frutta, etc.);
- gravidanza;
- indossare frequentemente abiti stretti e tacchi alti, soprattutto se costretti a stare in piedi per tanto tempo;
- assunzione della pillola anticoncezionale;
- assunzione di alcuni tipi di farmaci, come quelli contro la pressione alta o il cortisone;
- malattie, patologie e infiammazioni: alcune malattie e patologie possono portare alla formazione di un edema, cioè ad un accumulo di acqua. In questi casi è importantissimo consultare un medico specialista, poiché questo edema può avere rischi e implicazioni diverse dalla fisiologica e normale ritenzione idrica.
Le principali cause, in ogni caso, sono rappresentate da un'alimentazione sbilanciata e da uno stile di vita sedentario. Per questo motivo è necessario seguire una dieta varia ed equilibrata e fare movimento, in modo da migliorare la circolazione riducendo allo stesso tempo il ristagno dei liquidi.
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I sintomi della ritenzione idrica
Il principale sintomo della ritenzione idrica è la presenza di gambe gonfie, accompagnato spesso da una sensazione di pesantezza e stanchezza. Per capire se si soffre di tale patologia si può fare un piccolo test direttamente in casa: premete con forza un dito sulla parte anteriore della coscia per un paio di secondi; se dopo aver tolto il dito rimane ben visibile l'impronta, con tutta probabilità soffrite di ritenzione idrica.
La differenza tra cellulite e ritenzione idrica
Ritenzione idrica e cellulite non sono la stessa cosa. Quest'ultima è infatti un deposito di adipe localizzato che dà vita ad un effetto estetico disomogeneo, in particolare su cosce e glutei, mentre la ritenzione idrica è un accumulo di liquidi che non sono stati assorbiti.
Come combattere la ritenzione idrica
La ritenzione idrica va combattuta innanzitutto attraverso l'alimentazione e lo stile di vita. Fondamentale è assumere almeno due litri al giorno di acqua, prediligendo poi alimenti drenanti e poveri di sodio, che favoriscono l'eliminazione dei liquidi in eccesso evitandone il ristagno.
Gli alimenti consigliati sono frutta e verdura ricchi di acqua, capaci di trattenere i liquidi e ridurre il gonfiore, come cicoria, radicchio, cetrioli e finocchi, ma anche frutta ricca di vitamina C come albicocche, fragole e melone. È inoltre necessario assumere con regolarità legumi e cereali integrali, in modo da favorire la regolarità intestinale, e sostituire le bevande zuccherate con tè verde e infusi. Sono invece da evitare il sale, gli zuccheri raffinati, le bevande alcoliche, i formaggi e i salumi, poiché contengono sia molti grassi che sale.
Per stimolare la circolazione si consiglia di effettuare attività fisica, così da evitare il ristagno dei liquidi nei punti critici. Ecco alcuni consigli:
- sfrutta ogni occasione per muoverti un po' ed evita posizioni statiche prolungate, sia in piedi che seduta;
- prediligi l'attività con i pesi, lavorando tra le 8 e le 12 ripetizioni e limitando i lavori troppo lattacidi;
- allena gli arti inferiori del corpo e i glutei, prediligendo esercizi che siano utili ai fini dello stimolo e crescita muscolare, come i Bulgarian squat, gli stacchi a gambe semitese e gli hip thrust;
- allena anche la parte alta del corpo, per stimolare completamente la circolazione sanguigna. Ideali sono i push up a terra o in ginocchio, spinte per le spalle, il rematore o l'Australian pull up;
- a fine allenamento fai sempre dello stretching con e senza foam roller e rimani qualche minuto in posizione di stretching globale;
- un'ottima posizione, utile da eseguire anche alla sera dopo un'intensa giornata di lavoro, è lo scarico delle gambe al muro, che favorisce il ritorno venoso dalla periferia al centro.
Per non peggiore lo stato di gonfiore o di infiammazione bisogna invece evitare di commettere questi errori:
- allenare esclusivamente gli arti inferiori: in questo modo, infatti, si creerebbe un deposito di metaboliti nella zona senza migliorare la circolazione sanguigna. Per questo, è molto importante allenare anche la parte superiore del corpo, così da migliorare la muscolatura, la circolazione sanguigna e linfatica e bilanciare l'armonia della propria figura;
- allenare gli arti inferiori ad altissime ripetizioni come 30, 50, 100, producendo grandi quantità di acido lattico e di metaboliti che vengono smaltiti più lentamente;
- allenarsi troppo o troppo intensamente rispetto al proprio livello di attività fisica;
- fare sempre e solo cardio: soprattutto se combinata ad una dieta molto restrittiva, l'attività cardio può comportare l'aumento dei livelli di cortisolo, l'ormone dello stress.