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Salute

Pericolo zecche a Pisa: ecco come proteggersi

Questi insetti parassiti sono presenti soprattutto nella zona del Parco di San Rossore. Ecco qualche utile consiglio per la nostra salute

Le zecche sono artropodi, appartenenti all’ordine degli Ixodidi compreso nella classe degli Arachnidi, la stessa di ragni, acari e scorpioni, e si tratta di parassiti esterni, delle dimensioni che variano da qualche millimetro a circa 1 centimetro secondo la specie e lo stadio di sviluppo. Il corpo, tondeggiante e il capo, non distinguibile dal corpo, è munito di un apparato boccale (rostro) in grado di penetrare la cute e succhiare il sangue.

1. Attenzione alle gite a San Rossore

Come indicato anche dal Parco di San Rossore, la zecca è presente soprattutto nei prati nel periodo primaverile-estivo (i vettori sono gli animali). Questo parassita si nutre di sangue e quindi può attaccare anche l'uomo. Le zecche diventano pericolose in quanto, anche se raramente, possono trasmettere la malattia di Lyme, che è una patologia latente per anni (anche 5-10) che poi si concretizza in dolori articolari e problemi alla vista.
Quindi se veniamo punti da una zecca occorre fare attenzione alla sua rimozione (usare olio o aceto sopra di essa per farla muovere, oppure con una pinzetta provare con un movimento rotatorio ad asportarla senza far rimanere nella cute le zampette); nel caso si notino, dopo alcune ore aloni grandi occorre recarsi al pronto soccorso ed eseguire la terapia antibiotica (specifiche pasticche per la malattia di Lyme).

Il selvaggiume (nome volgare pisano) è un acaro (neotrombicula autunnalis) che si trova nelle aree boscate nel periodo ottobre-dicembre (infatti si chiama autunnalis) e può provocare nell'uomo la trombiculosi o eritema autunnale che si manifesta sulla pelle, nei punti dove questa è più sottile (braccia, inguine, retro ginocchio etc). Provoca questa dermatosi con lesioni simili a punture di insetti che sono molto fastidiose e perdurano circa 4-6 giorni. Il prurito intenso, spesso serale, è provocato dallo stilo soma che apre un follicolo nella pelle per nutrirsi dei residui cutanei (non si nutre di sangue come la zecca). Il borotalco o lo zolfo sublimato sono repellenti per tale acaro e quindi utili, logicamente usandoli con razionalità così come gli acaricidi spray ad uso dermatologico umano.
Per contenere le due dermatiti occorre indossare stivali alti con pantaloni ben incalzati e giacche a maniche lunghe sui quali ogni ora spruzzare repellenti spray. Per la cura si usano pomate al cortisone.

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