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Venerdì, 19 Aprile 2024
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Amministratore di condominio, quando si può chiedere la sua revoca

Vediamo quali motivazioni rendono fondata tale richiesta e la procedura da seguire

In tutti quegli edifici in cui risiedono almeno otto condomini è obbligatoria la figura dell'amministratore di condominio, il quale, tra gli altri compiti, deve vigilare sulla manutenzione dell'edificio stesso, riscuotere le somme dovute e presentare il consuntivo delle spese. Può essere scelto tra i condomini stessi oppure ci si può affidare a un professionista esterno.

Talvolta, però, i rapporti tra l'amministratore e gli abitanti del palazzo possono diventare particolarmente tesi, fino ad arrivare ad una sua revoca. Vediamo tutto ciò che c'è da sapere a riguardo.

Come e perché si può revocare l'amministratore di condominio

L'amministratore di un condominio può essere revocato attraverso due modalità:

  • assemblea condominiale: la strada più praticata, in quanto economica e rapida. Tutte le parti coinvolte devono però concordare più punti e aspetti della vicenda;
  • vie giudiziarie: procedura molto più lunga, che consente comunque a un singolo condominio di prevalere sull'amministratore.

In entrambi i casi è necessario seguire una serie di passaggi prima di arrivare alla revoca vera e propria. Ecco quali.

Come funziona l'assemblea per revocare l'amministratore

Innanzitutto bisogna procedere con la convocazione. Occorre contattare l'amministratore stesso e convincerlo a convocare una riunione straordinaria, altrimenti possono bastare due condomini che richiedono l'assemblea, a patto che rappresentino un sesto dei millesimi del palazzo.

A questo punto si procede con la votazione. Con la maggioranza dei votanti si ottiene inevitabilmente un determinato risultato e l'amministratore decade dal suo incarico dopo la nomina del suo successore (può non essere immediata).

I dettagli della procedura giudiziale

L'alternativa all'assemblea è stata messa nero su bianco dal codice civile: nel testo si fa infatti riferimento alla revoca giudiziale che permette di far dimettere un amministratore di condominio tramite una sentenza in tribunale. Soltanto un singolo condomino può procedere e solamente l'amministratore può presentare la propria difesa. Per arrivare alla revoca vera e propria sono necessarie prove inconfutabili, con il vantaggio però che la persona dimissionaria non potrà mai più essere rieletta. Le ragioni per cui presentare il ricorso sono diverse, in particolare l'amministratore di condominio deve aver tenuto atteggiamenti ben precisi:

  • decisioni personali: il ricorso può essere presentato se l'amministratore ha adottato decisioni per conto proprio, evitando il voto dell'assemblea;
  • ,ancata presentazione del rendiconto: il rendiconto di gestione è un documento fondamentale e se l'amministratore non lo presenta entro 180 giorni dalla fine dell'esercizio si può procedere con la revoca;
  • irregolarità gravi: ovvero comportamenti negativi, come ad esempio la mancata riscossione dei crediti condominiali, fatture "gonfiate" o mancata apertura del conto corrente condominiale;
  • inescusabili superficialità: in questo caso non esistono esempi veri e propri, visto che si intendono le condotte che vanno a danneggiare i condomini, oltre che dannose e contrarie agli interessi del condominio.
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