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Cronaca

70° anniversario del passaggio del fronte: un Generale tedesco antinazista a Santa Maria a Monte

Domenica 29 giugno a Villa Pozzo una manifestazione in ricordo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Che Santa Maria a Monte, durante la guerra, abbia ospitato il comando di uno dei più famosi Generali tedeschi antinazisti, lo sanno veramente in pochi perché il suo peccato è stato quello di combattere dalla parte sbagliata.

Ora però la figura del Generale di Corpo d’Armata Frido v. Senger,  Fratello dell’Ordine dei Benedettini, e “connivente” con gli organizzatori del fallito attentato a Hitler del 21 luglio 1944, è tornata alla ribalta non solo negli studi di storia militare, ma anche nei palinsesti di Rai-Storia e nell’editoria memorialistica.

Ecco il motivo per cui a Santa Maria a Monte, nel pomeriggio del 29 giugno, a Villa Pozzo (riportata con grande cura all’antico splendore da Alberto Fausto Vanni) l’Associazione “Storie Locali”, di cui è presidente Vittorio Colombai, ha indetto una manifestazione nel 70° anniversario del passaggio del fronte, nell’ambito della quale sarà scoperta una targa commemorativa e la presentazione di un libro-inchiesta: “I misteri dell’Abbazia-La verità sul tesoro di Montecassino” edizioni Le Lettere, dei giornalisti Benedetta Gentile e Francesco Bianchini dell’Agenzia Ansa di Roma.

Von Senger è passato alla storia per aver salvato il più importante tesoro italiano custodito nell’Abbazia Benedettina facendolo nascondere in Vaticano e nei sotterranei del Castel Sant’Angelo, a Roma così sottraendolo alla razzia ordinata da Goering.

Rischiò parecchio questo Generale, soldato di professione, ma che odiava il nazismo e i suoi capi, tant’è che era tenuto d’occhio dalla Gestapo e dalle “SS” perché ritenuto anglofilo avendo studiato nell’Università di Oxford.

Ma rischiò molto di più in Corsica quando, all’indomani dell’armistizio, gli telefonò Hitler in persona ordinandogli di fucilare tutti gli Ufficiali italiani prigionieri. Sarebbe stata una seconda Cefalonia.

Il Generale, che comandava il XIV Corpo Corazzato Panzergrenadieren, riuscì a trovare un’escamotage, parlò via radio col suo capo, il Feldmaresciallo Kesselring e alla fine salvò la vita a tutti dando loro il tempo di fuggire.

Come tutti i Generali tedeschi, dopo la sua cattura fu sottoposto al giudizio della speciale Commissione d’inchiesta sui crimini di guerra ed egli poté dimostrare di essersi comportato attenendo all’etica militare mantenuta compatibilmente allo stato di guerra. Al rientro dalla prigionia in Inghilterra, nel 1948, il Primo Presidente della Repubblica Federale, Theodor Heuss del movimento FDP, lo volle come consigliere militare. Successivamente Senger fu insegnante nei licei e preside di scuola. Morì nel 1963 a Friburgo.

Quindi a Villa Pozzo, il 29 giugno festa dei Santi Pietro e Paolo, nella Badia intitolata a San Pietro, sarà celebrata una messa, poi il sindaco scoprirà la targa commemorativa e nel parco gli autori presenteranno il libro-inchiesta insieme ai colleghi giornalisti Claudio Biscarini, Moreno Testi, Mario Mannucci e Fausto Pettinelli.

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