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Cronaca

Blitz della Finanza alla Misericordia, esposto anonimo dei dipendenti: si indaga per peculato

Peculato e vari reati finanziari. Sono queste le ipotesi di reato in seguito alle quali sono scattate una serie di perquisizioni a carico dei vertici della Misericordia di Pisa da parte della Guardia di Finanza

Le ipotesi di reato a carico dei vertici della Misericordia da parte della Guardia di Finanza sarebbero l'accusa di peculato e vari reati finanziari. Ieri mattina si è svolto il blitz nella sede centrale e una serie di perquisizioni a carico dei vertici dell'Arciconfraternita, nell'ambito di un'indagine condotta dal sostituto procuratore Giovanni Porpora. L'inchiesta avrebbe preso avvio anche da un esposto anonimo inviato in Procura da un gruppo di dipendenti e da altre piste più circostanziate già seguite dagli inquirenti.

Nel mirino vi è la gestione finanziaria dell'Arciconfraternita, schiacciata da un debito di circa 12 milioni di euro, e in particolare all'esame dei finanzieri vi sarebbe la figura di un coordinatore della Misericordia che per anni ha svolto un ruolo di primo piano nell'amministrazione dell'associazione. Non è ancora chiaro quali e quante persone risultino iscritte nel registro degli indagati, ma quel che è certo è che le Fiamme Gialle stanno passando al setaccio un'imponente documentazione contabile che riguarda gli anni compresi tra il 2003 e il 2009, durante i quali furono compiute anche importanti operazioni finanziarie come la vendita della vecchia sede, nel centro cittadino, e l'acquisto dei terreni, nel quartiere del Cep, dove è poi stata edificata la sede nuova. Operazioni il cui controvalore supererebbe i 6 milioni di euro. Al vaglio degli inquirenti anche alcuni atteggiamenti che potrebbero sembrare clientelari nell'assunzione di personale.

"L'indagine della procura della repubblica di Pisa che ha fatto scattare le perquisizioni di oggi non interessa gli attuali componenti dell'organo di amministrazione, i quali, peraltro, non sono stati raggiunti da alcun avviso di garanzia -  ha affermato il governatore della Misericordia di Pisa, Luigi Marchetti - esprimo la piena disponibilità di tutto il magistrato (una sorta di consiglio di amministrazione) a collaborare con l'autorità giudiziaria nell'accertamento della verità. La Misericordia si riserva sin da ora la facoltà di costituirsi parte civile nel procedimento penale che potrà eventualmente scaturire dall'attività in corso".

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