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Cronaca

Acqua, non c'è niente da festeggiare

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

In questi giorni, a Pisa, si svolge la Festa dell'acqua organizzata da Acque S.p.A. e patrocinata da Comune, Provincia e Regione Toscana.
Ci chiediamo cosa ci sia da festeggiare visti i recenti sviluppi della votazione per il recepimento della tariffa-truffa dell'AEEG, che ricordiamo reinserisce il profitto garantito nella bolletta nella misura del 6,4%.
Non c'è niente di cui gioire se si pensa che in questi 10 anni di gestione mista pubblico-privata le perdite di rete sono rimaste invariate (intorno al 40%), gli investimenti sono calati e le tariffe sono state aumentate in media del 112%. 
I privati di certo hanno festeggiato continuando a riscuotere cospicui dividendi a fronte di un rischio di investimento nullo, grazie alla tariffazione attuale e quella precedente che garantiscono a priori una remunerazione del capitale investito. 
Profitto che era stato cancellato da milioni di cittadine e cittadini con i referendum del 2011, che avevano visto partecipare alle feste nelle piazze, quegli stessi amministratori che dal giorno dopo hanno deciso di tradire la volontà popolare non applicando i referendum, prorogando la concessione ad Acque S.p.A. e approvando la tariffa-truffa dell'AEEG.

Questa festa dell'acqua somiglia molto ad un'operazione di "green washing" nella quale non possiamo vedere la volontà di perseguire "la valorizzazione il ruolo della risorsa idrica", come scrive Acque S.p.A. nel suo comunicato.

L'acqua è un bene comune, è un diritto umano universale e fondamentale per la vita: l'unico modo di preservarla è quello di considerarla una risorsa priva di rilevanza economica, così come scritto nello statuto del comune di Pisa.

Si scrive acqua, si legge democrazia!

Comitato Acqua Bene Comune Pisa

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