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Cronaca

Acquedotto Mediceo: fontane da recuperare e preoccupazione per lo stato di conservazione

Italia Nostra Pisa indica i possibili interventi simbolici, ma di valore, sulle fontane cittadine, richiamando poi la necessità di agire per la conservazione del bene storico

La Sezione di Pisa di Italia Nostra, in una lettera inviata al Sindaco di Pisa, esprime il suo apprezzamento per il restauro e la riattivazione della fontana del Gobbo in Piazza dei Cavalieri (promosso da Comune, Pisamo e Acque), ossia di quella che rappresenta la sede terminale dell'Acquedotto Mediceo. "Con questo manufatto si portò l'acqua buona di Asciano a Pisa", ricorda l'associazione, che al tempo stesso però rileva come tante siano le preoccupazioni per lo stato di conservazione dell'intera opera conclusa da Cosimo II nel 1613.

Italia Nostra Pisa parte dal possibile "restauro e riattivazione", oltre la simbolica fontana di Piazza Cavalieri, anche della 'Fontina' in via di Pratale, "che è rimasta in funzione fino alla metà degli anni '70 del secolo scorso, e che ha dato il nome alla località dov'è situata. Attualmente si presenta in un deplorevole stato di degrado ed è aggredita dalla segnaletica stradale. L'occasione del recupero potrebbe essere contestuale alle opere di manutenzione straordinaria della suddetta strada, che sono in corso da parte dell'amministrazione e sarebbe gradito dalla popolazione, ma soprattutto da giovani e sportivi che transitano nella zona. All'interno del Progetto 'Pisa, città d'acqua', potrebbero rientrare ulteriori restauri, come la fontana di Piazza Santa Caterina e la stessa Fontana di Piazza delle Gondole, sempre con una finalità di approvvigionamento a tutela ambientale".

Italia Nostra Pisa, oltre a questi interventi significativi e simbolici, "concorda con il Sindaco che è indispensabile e urgente 'la messa in sicurezza e il recupero dell'intero Acquedotto Mediceo', per il quale il Ministero dei Beni culturali ha già stanziato 3,2 milioni di euro, di cui 1, 2 milioni destinati al tratto urbano. Si attende quindi un piano operativo immediato. A quattrocento anni dalla sua costruzione, l'Acquedotto Mediceo versa oggi in uno stato d'avanzato degrado, così da risultarne compromessa la stabilità statica in alcuni punti. Sono stati calcolati nel 2018: 41 archi crollati (4%), 45 demoliti (5%), 42 tamponati (4%) e 27 originali sostituiti da un muro (3%) (fonte: Fabio Vasarelli)".

Il progetto del nuovo attraversamento stradale per la costruzione della variante Aurelia Nord è fonte di preoccupazione, in quanto "ne minerebbe ulteriormente la stabilità. Occorre realizzare, in alternativa, una 'variante della variante' che attraversi l'Acquedotto in un punto dove non esiste più, per crolli o abbattimenti, nelle vicinanze di Asciano, come sembra sia previsto nelle più recenti intenzioni dell'Amministrazione". "L'Acquedotto conclude l'associazione rientra nel Progetto/Rete Le vie dei Medici – Museo diffuso en plein air, sostenuto anche da Italia Nostra e dalla Regione Toscana. Si tratta di un Progetto molto importante per la salvaguardia e una qualificata valorizzazione turistica di questi beni culturali, a completamento degli itinerari a piedi o in bicicletta fino ai Monti Pisani, con possibilità di collegamenti ecocompatibili con altri territori comunali".

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