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Mercoledì, 17 Aprile 2024
Cronaca

Attivista di Rebeldìa aggredito: nessun movente politico dietro l'aggressione

La Comunità tunisina e quella musulmana rassicurano sulle cause dell'aggressione, sottolineando che nella città della Torre non sono presenti estremisti islamici: "Chiediamo alla Polizia di fare piena luce sull'accaduto"

Nessun motivo politico dietro la brutale aggressione a Moez Chamkhi, l'attivista del Fronte Popolare Tunisino e di Rebeldìa, aggredito lo scorso mercoledì vicino alla stazione ferroviaria di Pisa. E' la rassicurazione che arriva dalla Comunità tunisina di Pisa e da quella musulmana.

"Riteniamo assolutamente necessario che la Questura di Pisa faccia piena luce sull'accaduto - affermano dalla Comunità tunisina - vogliamo però ribadire che all'interno della nostra comunità a Pisa non ci sono né esponenti, né rappresentanti politici del partito di Ennahda, né, tanto meno, estremisti islamici. Siamo rimasti quindi stupiti leggendo alcuni comunicati, fra cui quello del fronte popolare tunisino, in cui si parla di un 'mandante politico' vicino a Ennahda e islamista. Nella città di Pisa la comunità tunisina non ha esponenti legati al partito di governo tunisino e pensare che ci sia un 'braccio' che ha colpito su mandato politico non corrisponde a vero".

Aggressione Moez Chamkhi a Pisa



"A Pisa non ci sono divergenze politiche all'interno della comunità intesa nella sua accezione religiosa, né, ci risulta, all'interno delle singole collettività in cui si riconoscono le persone di fede musulmana che provengono dalla medesima area geografica - ribadisce la Comunità musulmana - non ci risulta a Pisa l'esistenza di un gruppo appartenente al partito del governo tunisino né ad altri governi. Ancor meno sul territorio pisano si consumano scontri politici che nascono altrove. Chi dichiara il contrario lo deve dimostrare e denunciare alle autorità competenti altrimenti queste restano solo parole che seminano paura e diffidenza verso i cittadini stranieri. Ognuno - concludono - deve essere libero di esprimere le proprie convinzioni, tra cui quelle politiche, nel pieno rispetto di tutti gli altri e di ogni singolo individuo senza violenza e costrizione e non si comprende a chi giova attribuire ad un litigio tra due persone il significato di uno scontro tra fazioni politiche".

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