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Cronaca

Gli agricoltori smascherano il finto pecorino. Sit-in a Montecitorio

Gli agricoltori pisani, con i rappresentanti di associazioni ed enti, protesteranno a Montecitorio contro il caso del falso Made in Italy. L'ultima novità è il finto pecorino prodotto in Romania

Il falso Made in Italy: una vicenda che assume dei dettagli sempre più preoccupanti. L'ultimo caso è quello del pecorino contraffatto prodotto in Romania. Secondo le ultime dichiarazioni dei rappresentanti di Coldiretti, lo Stato finanzia i finti prodotti italiani e la delocalizzazione. Per questo motivo oggi gli agricoltori, insieme ai rappresentanti di amministrazioni, enti e associazioni si riuniscono in un sit-in a Montecitorio, di fronte al Ministero dello Sviluppo Economico e alla sede Simest (Società italiana per le imprese all'estero).

“La Toscana - afferma il Presidente Provinciale Coldiretti, Fabrizio Filippi - è una delle regioni più danneggiate dal falso Made in Italy. Questa volta gli agricoltori hanno smascherato il pecorino prodotto in Romania con i soldi degli italiani". Quindi da Coldiretti  fanno sapere che il mondo dell'agricoltura scende nuovamente in piazza e si mobilita contro il falso made in Italy e contro tutte quelle aberrazioni, bufale, tarocchi e imitazioni, che danneggiano il  paese e l' economia. "Lo Stato - affermano amareggiati a Coldiretti -  favorisce la delocalizzazione e fa concorrenza agli italiani, alle sue imprese, sfruttando il valore evocativo del Made in Italy (l’Italian Sounding)".

Un vero e proprio autogol, denunciato anche da Striscia la Notizia, che lunedì sera ha svelato in anteprima alcuni dei più vergognosi casi di “bufale” in commercio, finanziate dal Ministero dello Sviluppo Economico. Tra gli illustri tarocchi: il vino del Chianti prodotto nella Nappa Valley, il pesto spicy proveniente dalla Thailandia, l’olio Pompeian prodotto in Usa, il Parma Salami messicano o ancora la mortadella siciliana dal Brasile, il provolone del Wisconsin e infine il pecorino prodotto in Romania, venduto e spacciato come prodotto italiano.

"Proprio il pecorino - dicono da Coldiretti - che è il simbolo di tutte le bufale italiane nel mondo, sarà esposto pubblicamente e mostrato al consumatore a Roma, in Piazza Montecitorio, questo giovedì 15 marzo. Gli agricoltori pisani saranno rappresentanti di oltre 180 amministrazioni provinciali, comunali, associazioni ed enti della Regione,  impegnate nella difesa del vero Made in Italy agroalimentare. Insieme alle imprese, anche molti rappresentanti degli enti locali, accompagnanti dai gonfaloni.

“La Toscana - afferma Filippi, lanciando la mobilitazione - avrà un grande coinvolgimento nell’ambito della mobilitazione, che vuole essere momento di denuncia pubblica ma anche di nuove proposte”.  Coldiretti sottolinea che la sua azione mira a portare al centro dell’attenzione pubblica il "caso Simest”: controllata dal Ministero dello sviluppo economico, avrebbe usato risorse pubbliche in maniera impropria, finanziando direttamente o indirettamente la produzione e la distribuzione dei prodotti alimentari fuori dall'Italia. 

“Gli apuani, e tutti gli italiani, stanno contribuendo in maniera inconsapevole - conclude il Presidente provinciale di Coldiretti - a delocalizzare la produzione del nostro agroalimentare. In Italia il tasso di disoccupazione continua a crescere ma il nostro paese crea posti di lavoro all’estero. Tutto questo è assurdo”.

A Montecitorio,  gli agricoltori alzeranno il grado di attenzione anche sull’Imu (imposta municipale unica).  “Porremo delle domande - conclude il Presidente di Coldiretti - l’agricoltura è patrimonio di tutti gli italiani”.

 

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