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Cronaca

Aeroporto 'G. Galilei': dalla Regione un piano di aiuti per potenziare i voli low cost

La cifra è ancora da quantificare nel dettaglio ma farà parte di un piano da circa 100 milioni di euro che la Regione metterà sul piatto per sostenere la ripartenza nella cosiddetta 'fase 3'

Tra i 15 e i 20 milioni di euro per sostenere i voli low cost all’aeroporto ‘Galilei’ di Pisa. E' quanto dovrebbe mettere sul piatto la Regione Toscana per potenziare lo scalo pisano. La cifra è ancora da quantificare nel dettaglio ma farà parte di un piano da circa 100 milioni di euro che la Regione metterà sul piatto per sostenere la ripartenza nella cosiddetta 'fase 3'. A dare l'annuncio è consigliere regionale PD Antonio Mazzeo a seguito di un incontro avuto nei giorni scorsi insieme alle altre forze di maggioranza con il presidente Enrico Rossi.

"Confermare la presenza delle compagnie low cost in arrivo e in partenza dal Galilei - afferma Mazzeo - è fondamentale per sostenere la ripartenza di Pisa, della costa e di tutta la Toscana dopo i mesi di lockdown. Per questo motivo la Regione, all'interno di un pacchetto straordinario di misure da varare post pandemia su proposta del presidente Enrico Rossi, ha deciso di stanziarne una parte importante proprio a sostegno del Galilei e del cosiddetto 'marketing support' alle low cost. Un provvedimento importantissimo per ribadire non solo la centralità del nostro scalo all'interno del sistema aeroportuale toscano ma anche per dare una risposta concreta a tutto il settore del turismo, a partire dalla costa toscana, così duramente colpito in questi ultimi mesi".

Una cifra che rientra in "un grande piano di interventi e investimenti - spiega ancora Mazzeo - che deve integrare le misure del governo e permettere di dare un sostegno concreto ad alcuni settori strategici per il nostro futuro e per il nostro sistema economico e sociale. Il presidente Rossi, che ringrazio ancora una volta per il grande lavoro fatto in questi mesi di emergenza e che sta portando avanti in questa non facile fase di ripartenza, ha parlato di una cifra complessiva vicino a 100 milioni di euro in cui, a quelli a sostegno delle low cost, si accompagnerà un grande piano di rilancio e diversificazione dell'offerta turistica attraverso la promozione di una Toscana sempre più pulita, vivibile, aperta e sana, declinazione delle 3S (Sicurezza, Salute, Spazi) che sto indicando da settimane come chiave della ripartenza. Un primo tassello, peraltro, è già stato messo con l'arrivo di un Frecciarossa 1000 che collegherà giornalmente Milano e Roma con fermate anche a Pisa e sulle principali località della costa toscana".

Quanto alla decisione di Alitalia di spostare a Firenze il volo da e per Roma, Mazzeo spiega di aver "immediatamente chiesto che questa decisione, presa in maniera unilaterale dalla compagnia, venga rivista", di aver ricevuto "positive rassicurazioni che da inizio luglio il collegamento continuerà ad essere operativo" e di essere "assolutamente fermo e determinato a monitorare da vicino la situazione perché non vi sia alcun cambiamento rispetto alla situazione attuale".  Sulla vicenda Alitalia intervengono anche gli imprenditori pisani di Futuro Ho.Re.Ca. "Non possiamo fare a meno di esprimere le nostre preoccupazioni non solo sull'eventuale indotto che verrà a mancare alla nostra città ma anche della sua perdita di prestigio in ambito internazionale. È fondamentale cercare di mantenere a Pisa la nostra compagnia di bandiera ma nell'immediato suggeriamo anche una diversificazione dei trasporti strategici". La proposta è quella di "coinvolgere Ferrovie dello Stato e provare a portare a Pisa il Frecciarossa come base in maniera da poter agganciare la nostra città all'alta velocità che arriva a Firenze e scende a Roma".

Scuola e università

A completare il pacchetto di risorse regionali, infine, il capitolo scuola, università e imprese culturali, altri settori fondamentali in modo particolare per una città come Pisa: "L'ipotesi che è stata messa in campo - conclude Mazzeo - è quella di dare da subito, e per i prossimi tre anni, un aiuto concreto e diretto a scuole e università per permettere loro, fin da settembre, di poter riprendere la didattica in sicurezza e in presenza. Per una città a vocazione universitaria come la nostra è impossibile pensare ad altri mesi senza studenti perché questo comporterebbe sia ingenti danni da un punto di vista economico e sociale sia, più in generale, un enorme impoverimento di una realtà che, da sempre, è stata punto di riferimento per ragazze e ragazzi provenienti da tutta Italia. Spero veramente che, anche grazie a questo intervento, possano esserci le condizioni per cui l'Ateneo possa ritornare sui suoi passi e rivedere la decisione di ripartire a settembre solo con la didattica a distanza".

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