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Al Teatro Verdi venerdì e domenica le mozartiane Nozze di Figaro

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Tutto esaurito già da diverse settimane per Le Nozze di Figaro, in scena al Teatro Verdi venerdì sera (25 gennaio ore 20.30) e domenica pomeriggio (27 gennaio ore 16).

Le Nozze di Figaro è proposta in una nuova produzione del Teatro di Pisa interamente all’insegna dei giovani: a partire da due artisti affermati come il direttore d’orchestra M° Francesco Pasqualetti e il regista, Lev Pugliese, entrambi poco più che trentenni ma già forti di una carriera costellata di successi internazionali, fino all’Orchestra Arché e al Coro del Laboratorio Lirico San Nicola, diretto dal Maestro Stefano Barandoni, e soprattutto ai cantanti. Gli interpreti, infatti, sono tutti giovani artisti provenienti dalle passate edizioni del Progetto LTL Opera Studio, cui il Teatro di Pisa offre così l’opportunità di misurarsi col grande repertorio e di debuttare in ruoli importanti per il loro percorso artistico.  Abbiamo dunque rispettivamente nei ruoli del Conte e della Contessa d’Almaviva il baritono  Valdis Jansons e il soprano Rita Matos Alves; nei ruoli di Susanna e di Figaro il soprano Claudia Sasso e il baritono Italo Proferisce; il mezzosoprano Emanuela Grassi è il paggio Cherubino; il mezzosoprano Elisa Barbero  e il baritono Giovanni Di Mare sono rispettivamente Marcellina e Don Bartolo;  il tenore Enrico Bindocci è sia Don Basilio che Don Curzio; il soprano Claudia Muntean è Barbarina; il basso Emanuele Cordaro è il giardiniere Antonio.
Alla più solida tradizione storica si ispirano invece le ricche scene dipinte e i costumi di Latina Opera Lirica srl.
Maestro al Cembalo Riccardo Mascia, disegno luci di Enrico Basoccu.
Primo frutto della collaborazione fra Mozart e Lorenzo Da Ponte, e ispirata a Le Mariage di Figaro, ou la folle journée di Beaumarchais, Le Nozze di Figaro ebbe una genesi irta di difficoltà, vuoi per i problemi di censura che la commedia di Beaumarchais si portava dietro per i suoi risvolti rivoluzionari, vuoi per gli ostacoli frapposti in particolare dal direttore dei Teatri imperiali, il conte Orsini-Rosenberg. Mozart però riuscì a convincere l’Imperatore, anche grazie all’aver attutito nel testo (ma non nella musica) i risvolti beaumarchaisiani di critica sociale, e l’opera debuttò al Burgtheater di Vienna il 1° maggio 1786, con un successo che perdura a tutt’oggi.
La trama è nota ed è tutta imperniata su un gioco dei sentimenti dove tutto si confonde - amore, sesso, gelosia, ira, riscatto di classe, orgoglio aristocratico, malinconia, leggerezza - mostrando, nel carosello dei personaggi, un panorama di emozioni, mai sottoposto a giudizio morale. 
Tutto ha inizio con le trame del Conte d’Almaviva, che si è invaghito della bella e intelligente Susanna, la cameriera della moglie nonché promessa sposa dell’altrettanto intelligente e astuto Figaro, cameriere del Conte stesso. Da qui prende il via un intreccio serratissimo, che si svolge nell’arco di un’unica giornata e che si fa anche metafora delle diverse fasi dell’amore: quello fra i due adolescenti Barbarina e Cherubino (quest’ultimo più innamorato dell’amore di per sé, e di tutte le sensazioni, per lui assolutamente nuove, che ogni donna gli suscita); quello fra Susanna e Figaro, l’amore giovane e pronto a concretizzarsi in un progetto a due; quello fra il Conte e la Contessa, l’amore maturo, che rischia d’esser logorato dal passar degli anni e dall’affievolirsi della passione; quello fra Don Bartolo e Marcellina, l’amore senile.
Opera considerata da sempre esempio perfetto di drammaturgia musicale, essa si caratterizza per la perfezione del suo febbrile ritmo teatrale, per la folgorante capacità di ritrarre i diversi tipi umani, per il fitto dialogo fra voci e strumenti, per la musica magistrale che allarga il territorio dell’opera buffa con frequenti e sapienti prestiti dallo stile serio. Tutte caratteristiche che la rendono da sempre un capolavoro immortale.
Tra le due recite di Nozze di Figaro è in programma la presentazione di “Tutte le lettere di Mozart. L’epistolario completo della famiglia Mozart dal 1755 al 1791”, opera in tre volumi curata da Marco Murara per i tipi di Zecchini Editore: in Sala Titta Ruffo sabato 26 gennaio alle ore 18. A parlare di quest’opera, che presenta per la prima volta in traduzione italiana l’intero epistolario di Mozart e dei suoi familiari (fra l’altro, una miniera inesauribile di notizie e informazioni sul secondo Settecento europeo) saranno il musicologo e storico del teatro musicale Cesare Orselli e il curatore stesso dei tre volumi Marco Murara. L’incontro è a ingresso libero.
Per informazioni Teatro di Pisa tel 050 941111 
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