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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Operaio morto nel cantiere navale a Pisa: "Buon viaggio amico"

Una dedica commossa che i compagni della squadra amatori di San Lorenzo a Pagnatico hanno lasciato a Alessandro Colombini. Indagini in corso per ricostruire la dinamica

"Per San Lorenzo oggi è un'altra giornata triste. Questa notte, uno di noi, un ragazzo di San Lorenzo e del San Lorenzo, è tragicamente venuto a mancare. Siamo tutti maledettamente sconvolti per questa tragedia, e non possiamo non pensare alla famiglia e unirci al dolore di un paese intero. Non riusciamo veramente a crederci. R.i.p. Alessandro, ci mancherai tantissimo ma ti ricorderemo con il tuo sorriso di sempre! Buon viaggio amico". E' il post su Facebook che la squadra amatori di San Lorenzo a Pagnatico ha dedicato a Alessandro Colombini, il 39enne saldatore della Mp Metal di Cascina, che nella notte tra martedì 13 e mercoledì 14 febbraio, intorno alle 2.30, è morto dopo essere precipitato da un ponteggio alto circa 14 metri all'interno del cantiere Seven Stars nella Darsena Pisana. Colombini viveva proprio a San Lorenzo, nel comune di Cascina, insieme alla moglie e al figlio di appena 8 anni. E militava nella locale squadra di calcio.

L'esatta dinamica deve ancora essere ricostruita dagli inquirenti. Colombini, come riporta il quotidiano Il Tirreno, potrebbe aver appoggiato un piede dove mancava una tavola dell'impalcatura, tratto in inganno dai teli di nylon che coprivano la 'pavimentazione' in legno del ponteggio, teli che avevano lo scopo di proteggere le tavole dagli schizzi di vernice ma che potrebbero essersi trasformati in una trappola mortale per il giovane operaio. L'impalcatura era stata montata da altri e ora dovranno essere accertate le eventuali responsabilità.

Sulla terribile tragedia interviene la Cgil di Pisa: "Ancora una volta siamo a piangere una vittima del lavoro. Ancora una volta siamo a denunciare il crescente numero di incidenti, purtroppo anche mortali, che si moltiplicano anche nel 2018 da poco iniziato. Non conosciamo ancora le cause precise dell’incidente e le responsabilità dell’accaduto, ci sono indagini in corso. Quello che però possiamo rilevare è che l’aumento sproporzionato del lavoro fragile, precario e poco tutelato e la flessibilità sempre più richiesta al lavoro stabile, la sua frammentazione in mille appalti, l’aumento del tempo di lavoro, ed il continuo risparmio nell’investimento in salute e sicurezza, producono e produrranno sempre più sofferenza, infortuni e incidenti mortali. Inoltre i continui tagli agli organi ispettivi hanno ulteriormente ridotto i controlli sia in materia di rispetto della sicurezza nei luoghi di lavoro che di regolarità nelle modalità di assunzione".

"Colombini è morto mentre svolgeva il suo lavoro e le morti sul lavoro non possono essere chiamate incidenti - sottolineano da Usb Pisa - il castello di norme antioperaie costruito in questi ultimi 20 anni, dalla legge n. 196 del 24 giugno 1997 (pacchetto Treu) sino all’attuale Jobs Act, passando per l’abolizione dell’Art.18 ha prodotto, oltre ad un impoverimento generalizzato dei lavoratori e ad un aumento della disoccupazione e della precarietà, anche un esponenziale incremento di infortuni e morti sul lavoro. I numeri dell’INAIL parlano chiaro: oltre 1.000 morti e un milione di infortuni ogni anno. Un sistema di gestione del lavoro che moltiplica gli appalti e sub appalti alla ricerca della continua diminuzione di costi e continuo peggioramento di condizioni di lavoro e sicurezza. L’Unione Sindacale di Base - concludono dalla Federazione di Pisa - è vicina alla famiglia di Alessandro Colombini e porterà avanti la lotta perché la sicurezza sul lavoro diventi una priorità".

La seduta di questo pomeriggio, giovedì 15 febbraio, del Consiglio Comunale è stata aperta, su invito del presidente Ranieri Del Torto, con un minuto di silenzio in ricordo di Alessandro Colombini.

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