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Cronaca

Allagamenti e disagi, i Cobas: "Sistema di Protezione Civile inefficiente"

Dopo i nuovi allagamenti di mercoledì, piovono ancora una volta le critiche sulla tenuta fognaria della città. "E' impensabile che ad ogni evento atmosferico ci siano danni ingenti, serve una riorganizzazione della Protezione Civile comunale"

Situazione verso la normalità nella città della Torre dove nella notte ha smesso di piovere ed è continuato il pompaggio. Il livello dei fossi a Porta a Lucca è sceso. Ma insieme alla pioggia, che ha provocato nuovi allagamenti, sono cadute inevitabilmente tante critiche sulla situazione fognaria, con cittadini letteralmente infuriati che hanno riversato tutta la loro rabbia anche sui social network.

"Molto si è detto e scritto nelle settimane scorse per prevenire l'emergenza allagamento ma ancora una volta Pisa è andata sotto acqua - afferma Federico Giusti dei Cobas - un sindaco attento alle problematiche della città, in una giornata come quella del 14 ottobre, sarebbe stato presente. Ma Filippeschi continua a nascondersi dietro al suo numeroso ufficio stampa. Pisa era di nuovo sott'acqua: via di Cisanello per ore allagata causa griglie sporche e fognature non funzionanti, vie di Porta a Lucca con 40 cm di acqua, centinaia di garage inondati e per ore in attesa delle pompe, in alcune vie di San Giusto le fognature non funzionano".

"Non si capisce la ragione per la quale il Comune di Pisa non abbia delle pompe ma debba chiamare la Pubblica Assistenza o i Vigili del Fuoco, una Protezione Civile efficiente dovrebbe essere messa in condizione di operare anche concretamente e non solo di chiudere le strade e coordinare dal Comune i vari interventi - prosegue l'esponente dei Cobas - la responsabilità di questa situazione è di chi ha progressivamente esternalizzato i servizi operai non certo degli operatori di Protezione Civile a cui va il nostro plauso. Una o due pompe sarebbero state di grande aiuto per i cittadini evitando che alcuni condomini ricorressero, a spese loro, a strutture private - conclude Giusti - i cittadini ancora una volta individuano nei dipendenti comunali non dei collaboratori ma degli avversari, eppure i comunali subiscono per primi le conseguenze della disorganizzazione comunale. Vogliamo sapere tempi, costi e modalità degli interventi e una riorganizzazione della Protezione Civile comunale (con investimenti) adeguata alle reali necessità".

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