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Cronaca

Alternanza scuola-lavoro, gli studenti del Dini dicono no: "E' organizzata male"

La Rete degli Studenti Medi respinge la previsione dei progetti solo d'estate: "Possibile sfruttamento del lavoro e nessuna valenza didattica come dice la legge"

Un progetto organizzato male, che di formativo non ha nulla se la proposta non cambia. E' quanto affermano in sintesi i ragazzi della Rete degli Studenti Medi di Pisa all'esito di un'assemblea di istituto svoltasi ieri, 12 aprile, presso il liceo Dini di Pisa sul tema dell'alternanza scuola-lavoro.

Il sindacato studentesco si è fatto portavoce delle difficoltà legate a quanto previsto dalla scuola: "La discussione nasce dalla decisione di una commissione composta da soli docenti di proporre agli studenti percorsi disponibili esclusivamente in estate. Una decisione che non ha visto la partecipazione di alcuna rappresentanza studentesca e compromette il diritto degli studenti a godere delle vacanze estive, oltre a contraddire il d.lgs: nella legge 53/2003 al D.lgs. 77/2005 l'alternanza è definita come 'metodologia didattica' e 'modalità formativa', basata sull'alternanza di periodi di apprendimento realizzati a scuola con periodi realizzati in contesti lavorativi, coerente con il profilo educativo culturale e professionale del percorso di istruzione dello studente".

"Dal momento che le due attività si svolgono in autonomia l'una dall'altra - attacca Matilde Vistoli, coordinatrice della Rete degli Studenti Medi Pisa - svuotando di significato didattico la riforma e trasformandola in occasione di sfruttamento, viene da chiedersi come possa essere definita alternanza scuola-lavoro". Sul caso Dini: "La mancata volontà di confrontarsi con la componente studentesca è illegittima e ingiustificabile, considerato che le decisioni prese ricadono unicamente su di noi. Ci sembra pertanto necessario costituire una commissione paritetica per permettere il coinvolgimento degli studenti nei processi decisionali che li riguardano".

"In qualità di Sindacato Studentesco - spiega la rappresentante - ci impegniamo per un'Alternanza realmente formativa e nel rispetto dei diritti dello studente lavorando sul territorio, ma anche a livello nazionale. Abbiamo aperto da poco una piattaforma online della nostra campagna 'Vogliamo Diritti', nella quale trovare le nostre proposte al riguardo, e sul sito 'alternanzagiusta.it' abbiamo messo a disposizione degli studenti un questionario nell'ottica di un monitoraggio a livello nazionale, una guida e un numero verde". 

"Non possiamo sopportare - conclude la Rete degli Studenti Medi - che gli studenti si vedano proporre percorsi non idonei, nell'ottica dello sfruttamento e della disorganizzazione. E' il momento di rivendicare un'alternanza pensata per gli studenti e realizzata come forma di didattica alternativa, dobbiamo costruire l'alternanza giusta e smettere di subirla".

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