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Cronaca

"Amare un medico ai tempi del Covid": la lettera di un nostro lettore

Pubblichiamo le riflessioni appassionate di un nostro lettore dedicate alla sua lei ed a tutte le coppie ed i medici che vivono nelle difficoltà odierne

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di un nostro lettore, orgoglioso della sua compagna medico, che racconta uno spaccato della quotidianità ai tempi del Coronavirus. 

"Amare un medico ai tempi del Covid.

Nel dramma e sconforto generale di questa pandemia mondiale la quale ci ha obbligato a rivedere le nostre abitudini, a riscrivere la nostra routine, anche l'amore, dimensione irrazionale per antonomasia, non è andato esente da questo incredibile naufragio.

Sì perché da un lato questo status di quarantena forzata costringe numerose coppie a vivere insieme condividendo ogni singolo momento della giornata e spazio dei propri appartamenti riscoprendosi teneri amanti, nel migliore dei casi, o tremendi antagonisti, nel peggiore. 

Dall'altro lato ci sono le coppie 'quarantenate' che non possono più stare insieme perché vivono in Comuni diversi. Coppie che hanno scelto un amore a distanza, sfidando impavidamente le logiche di una relazione pret-à-porter ma che oggi si vedono confinati nella cornice di un telefono e nell'eco di una conversazione Skype.

E poi ci sono quelli che, già in tempi non sospetti, hanno deciso di amare un medico, un bellissimo, affascinante medico nel suo camice, con il suo luccicante stetoscopio appeso al collo, con il passo felpato dello zoccolo sanitario che però di questi tempi è un amore sospeso tra un sospiro di sollievo ed un altro.

Nel 2020 amare un medico significa fare i conti con orari di lavoro fuori dal comune. Niente in confronto sono i lontani fine settimana in reparto, le notti e le festività di reperibilità, le cene a mezzanotte e ai pranzi alle quattro del pomeriggio, i film interrotti dall'infermiera che dall'altro capo del telefono irrompe con 'Dottoressa abbiamo bisogno di lei'.

Anzi, quasi li rimpiangi quei momenti riportandoti alla mente quando aspettavi da solo davanti a una tavola apparecchiata per due che oggi vede un solo coperto. A pranzo e a cena. Tutti i giorni.

Oggi amare un medico significa vederla uscire di casa il 5 marzo e non vederlo ancora ritornare perché il rischio contagio è così alto che se ti ama non ti porta a domicilio il virus e se lo tiene tutto per sé.

Oggi amare un medico significa dormire da soli, come quando avete litigato ma in realtà non lo avete fatto.

Oggi amare un medico significa non sentirlo per 15 ore al giorno, come quando avete litigato ma non lo avete fatto nemmeno questa volta.

Oggi amare un medico significa vederla in una foto scattata a fine turno nei suoi occhi stanchi, nei capelli arruffati dalla cuffietta, nei segni di una mascherina troppo stretta. Una foto che non le rende giustizia e ti suscita persino la nostalgia dell'odore di lattice dei guanti per cui prima trattenevi un po' il fiato quando le baciavi quelle mani da supereroe.

Oggi amare un medico significa amare un supereroe, lo devi condividere orgogliosamente con il resto del mondo per il bene di tutti".

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