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Cronaca

Storia: cerimonia per l'anniversario della Battaglia della Meloria

Sulle secche dove nel 1284 si è combattuta la grande battaglia navale fra Pisa e Genova c'è stato il ricordo ai caduti, un modo per non dimenticare un momento storico importante e celebrare l'impegno delle forze militari

Un corteo di quattro barche, guidato da una motovedetta della Guardia Costiera, ha raggiunto il 6 agosto, Anniversario della tragica Battaglia della Meloria, le Secche della Meloria per commemorare i caduti  pisani in mare di tutte le guerre con il lancio di una corona d’alloro.

Si tratta di un’iniziativa dell’Associazione Culturale 'Il Mosaico', dell’Accademia dei Disuniti, degli Amici di Pisa e del Porto di Pisa, che grazie all’imbarcazione a disposizione dalla Capitaneria di Porto di Livorno hanno voluto replicare l’iniziativa avviata l’anno scorso. Il corteo è partito dal Porto di Pisa dopo i saluti istituzionali del Presidente dell'associazione Riccardo Buscemi: "Ricordiamo i nostri caduti ma anche i militari in servizio che vigilano sulle nostre coste e sono impegnati nei soccorsi dei migranti”.

"Nel ricordare tutti i nostri militari in servizio – ha aggiunto – rivolgiamo un caloroso saluto anche ai nostri marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, augurandoci che presto rientrino definitivamente in Patria". Con lui anche il Presidente del Consiglio Comunale Ranieri Del Torto: "Guardiamo alla nostra storia che ha fatto ricca Pisa". Presenti anche l'assessore Andrea Serfogli ed il Comandante Fabrizio Fantozzi.

Dopo una mezz’ora di navigazione il corteo ha raggiunto il tratto di mare antistante la Torre della Meloria, dove si è svolta la cerimonia: la lettura della preghiera del Marinaio da parte del militare più giovane mentre Serfogli, Del Torto e Fantozzi lanciavano in mare la corona d’alloro, tutta di materiale biodegradabile e senza plastica, hanno evidenziato gli organizzatori.

LA STORIA. Il 6 agosto 1284, nei pressi delle Secche della Meloria, si svolse lo scontro definitivo tra la Repubblica di Pisa e la Repubblica di Genova, sua acerrima nemica. Nonostante in passato la data del 6 Agosto, festa di San Sisto, fosse stata propizia ai Pisani in quanto foriera delle principali vittorie militari, le galee pisane, guidate dal Podestà Morosini, furono sconfitte pesantemente dai Genovesi.

I morti furono tra i cinque e i seimila, mentre i prigionieri furono quasi undicimila, anche se per alcune fonti furono complessivamente venticinquemila le perdite tra morti e prigionieri. Tra questi anche l'illustre Rustichello che nelle prigioni genovesi scrisse per conto di Marco Polo il cosiddetto Milione. In tale occasione, proprio in riferimento all'ingente numero di prigionieri pisani deportati a Genova, nacque il detto "se vuoi veder Pisa vai a Genova”.

Dopo tredici anni di prigionia fecero ritorno in patria solo un migliaio di Pisani. L’esito infausto di quella battaglia innescò la progressiva decadenza dell’antica e potente Repubblica Marinara, anche se per tutto il XIV secolo Pisa rimase ancora una potenza repubblicana tanto da vincere la famosa Battaglia di Montecatini nel 1315 contro Firenze e altre città ad essa alleate.

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