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Cronaca

Traffico estivo sul litorale, gli ambientalisti: "Non aprite le strade bianche"

Si riaffaccia l'idea di risolvere il problema del traffico sul litorale rendendo percorribili le strade sterrate che passano all'interno del Parco

"Con l’arrivo della bella stagione si ripresentano i problemi del traffico balneare del litorale pisano, accompagnati dall'idea di risolverli con l’apertura ai veicoli delle strade bianche che attraversano i boschi del Parco". E' quanto scrivono in una nota alcune associazioni ambientaliste (i circoli di Pisa, Versilia e Valdera di Legambiente, Amici della Terra Versilia, WWF Alta Toscana e LIPU Pisa) che chiedono di realizzare una serie di infrastrutture per risolvere il problema, invitando la nuova amministrazione "a farsi garante di queste opere".

"Come associazioni ambientaliste - scrivono gli ambientalisti - dobbiamo ribadire che aprire le strade bianche sarebbe inutile perché alla fine di queste strade le auto ritroverebbero gli stessi ingorghi, che verrebbero solo spostati un po’. Inoltre le dimensioni di tali strade, se occupate dalle auto, sono insufficienti per i mezzi di soccorso e un eventuale incendio o un incidente potrebbero trasformarsi in una tragedia lasciando intrappolate nelle auto decine di persone. Infine i danni per la flora e la fauna sarebbero significativi non solo per l’elevato rischio incendio, per la presenza di vaste aree con erbe secche ai margini delle strade medesime, ma anche per il disturbo arrecato dai mezzi motorizzati".

Le associazioni ambientaliste sottolineano inoltre un altro aspetto. "Da diverso tempo ormai il Parco ha modificato il Piano di gestione di Tombolo-Coltano per consentire la realizzazione di infrastrutture che darebbero un forte contributo nel rendere più fluido il traffico del litorale. Sono previsti grandi parcheggi scambiatori per raggiungere il litorale, come avviene in decine di località balneari in Italia che si sono dotate di strutture simili. Purtroppo finora nessuno si è mosso per progettarli in dettaglio e reperire i necessari finanziamenti".

"Riguardo alla viabilità - proseguono gli ambientalisti - al primo posto c’è la rotatoria di San Piero a Grado, all’incrocio fra via Livornese e il raccordo della superstrada: uno degli incroci più pericolosi della Toscana, come da anni ripete anche il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza presieduto dal Prefetto. La rotonda potrebbe essere costruita in pochi mesi, come è già avvenuto per altri incroci sull’Aurelia, facendo risparmiare tanto tempo a chi va al mare in auto, e tanti incidenti spesso gravi, per la velocità dei mezzi che percorrono le due strade. Possibile, anche se con qualche problema progettuale in più, anche la rotatoria fra via Vecchia di Marina e via Livornese, sempre a San Piero a Grado, al posto di un incrocio a 'T' anche questo fonte di ingorghi importanti. Molto utili sarebbero poi due bypass sulla via Vecchia di Marina/Bigattiera, in corrispondenza dei due ponti a senso unico alternato della bonifica, e anche la rettifica delle curve in località Torretta".

Tutti interventi possibili secondo le associazioni ambientaliste. "Attuabile con ancora minori spese - continuano - sarebbe l'incentivazione della mobilità ciclabile, che non si può sviluppare sulle stesse strade delle auto che sgasano direttamente nei polmoni dei ciclisti, e per la quale il Parco sarebbe più che d'accordo ad aprire le strade bianche, riducendo davvero ingorghi ed inquinamento. Oltretutto, l’abbinamento sport-mare è consigliato in quasi tutte le fasce d’età. Oltre alla segnaletica e alla promozione di percorsi alternativi, con un po’ di fantasia e poca spesa potrebbero essere proposti incentivi come ad esempio sconti negli stabilimenti balneari per chi arriva in bicicletta".

"Invitiamo quindi la nuova amministrazione pisana - concludono gli ambientalisti - a farsi garante di queste infrastrutture e ad orientare verso di esse le proprie priorità per tentare di risolvere questioni importanti che toccano direttamente molte persone, oltre agli interessi anche economici degli stabilimenti balneari. Soluzioni ce ne sono tante, ma hanno tutte un difetto: le infrastrutture veicolari e ciclabili hanno un costo mentre le polemiche sono gratuite".

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