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Cronaca

Caso Buscemi: archiviata la querela presentata dall’ex assessore contro la Casa della Donna

Secondo il Gip di Pisa non ci fu nessun intento diffamatorio ma legittima critica da parte dell’associazione femminista nei confronti di chi ricopriva un incarico pubblico

Il gip di Pisa ha notificato l’archiviazionedella querela che nel 2019 l'ex assessore del Comune di Pisa, Andrea Buscemi, aveva presentato contro Carla Pochini, presidente della Casa della Donna, ed Elisabetta Vanni, attivista della stessa associazione e promotrice della petizione online che, con oltre 45mila adesioni, chiedeva le dimissioni di Buscemi da assessore alla Cultura, perché ritenuto colpevole di stalking nei confronti della ex compagna Patrizia Pagliarone. A comunicarlo è proprio Carla Pochini che nel 2018, insieme alle attiviste della Casa della Donna e a centinaia di cittadine e cittadini, aveva dato vita ad una lunga e animata protesta, arrivata fino al Parlamento europeo.

"Dopo che lo scorso agosto il sindaco di Pisa Michele Conti - afferma Carla Pochini - ha ritirato la nomina di Andrea Buscemi ad assessore, eravamo soddisfatte ma non del tutto. Rimaneva questa querela assolutamente pretestuosa che Buscemi aveva presentato dopo il pronunciamento della Cassazione che confermava la sentenza di colpevolezza emessa dal tribunale di Firenze. Per mesi - continua Pochini - Buscemi, anche a mezzo stampa, ci ha accusate in modo ignobile e strumentale di diversi reati dalla diffamazione alla molestia fino agli atti persecutori dandoci, addirittura, delle 'naziste'. Oggi finalmente il gip archiviando la querela ha messo una parola fine a quella vicenda sottolineando l’infondatezza delle accuse che ci muoveva Buscemi”.

Soddisfatto anche Ezio Menzione, avvocato che ha curato la difesa di Carla Pochini ed Elisabetta Vanni: "Il gip - spiega il legale - ha accolto le nostre argomentazioni dichiarando che da parte delle mie assistite non c’era l’intento di diffamare ma vi era solo una legittima critica. Quest’ultima è una precisazione importante - sottolinea Menzione - perché il giudice che ha disposto l’archiviazione non si è fermato alle questioni formali ma ha affrontato, seppur brevemente, la sussistenza o meno della diffamazione".

"Quanto scrive il gip di Pisa - afferma ancora Pochini - conferma un principio sacrosanto. Criticare una scelta politica e chiedere, con proteste pacifiche, le dimissioni di un amministratore o di chiunque ricopra un incarico pubblico perché giudicato colpevole di violenza non è un atto diffamatorio e illegittimo ma un dovere civico. Tutti i giorni nel nostro centro accogliamo donne che subiscono violenza e non possiamo certo tollerare che a chi esercita violenza sulle donne venga addirittura riconosciuto un ruolo istituzionale e di rappresentanza di tutta la cittadinanza. Tacere significa colludere e noi sappiamo quanto la violenza sulle donne si alimenti di silenzio e indifferenza".

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