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Cronaca

L'arcivescovo Benotto: "La moschea va fatta per garantire il bene comune"

Il prelato è intervenuto martedì in consiglio comunale: "Vanno riconosciuti i diritti inalienabili di ogni uomo, promossi dal vangelo ma anche garantiti sul piano civile dalla carta costituzionale"

La moschea va fatta "per garantire il bene comune e la libertà religiosa". E' uno dei messaggi lanciati ieri, 26 marzo, da monsignor Giovanni Paolo Benotto che ha partecipato, in Sala delle Baleari, al consiglio comunale cittadino nell'ambito delle iniziative della Visita Pastorale alla città di Pisa. Diversi i punti toccati dall'arcivescovo nel suo intervento, tutto incentrato sui concetti di 'fratellanza' e 'condivisione': dai giovani al lavoro, senza dimenticare temi come l'accoglienza, l'aiuto ai poveri e il dialogo interreligioso. 

Di fronte alla giunta e ai consiglieri comunali Benotto ha ricordato come "l’atteggiamento della chiesa di oggi è quello di volersi incontrare con tutti perché solo insieme si può costruire un mondo migliore. In una cultura che sembra sempre più ripiegata su sè stessa e che a volte si chiude a riccio, la possibilità di costruire un autentico bene comune si gioca sulla condivisione della stessa dignità e umanità. Servono vere e autentiche relazioni interpersonali e sociali, che mancano anche a causa di una paura diffusa. L’antidoto più efficace per superare questa incertezza è la riscoperta dell’altro come un nostro fratello".

E ancora: "La chiesa - afferma Benotto - ha il dovere evangelico dare risposte per quanto possibile a qualunque richiesta, da chiunque e da qualunque parte venga, stimolando chi ha il dovere di agire per il bene comune a fare la propria parte perché nella vita sociale non cresca il numero degli ‘scartati’ e possa invece crescere lo stile della fraternità, dell’incontro e dell'integrazione. Vanno riconosciuti i diritti inalienabili di ogni uomo, promossi dal vangelo ma anche garantiti sul piano civile dalla carta costituzionale, che va conosciuta, approfondita e praticata".

Benotto ha poi affrontato altri temi. Primo tra tutti quello dei giovani. "Un mondo che reclama attenzione e rispetto, molto più sensibile di quanto crediamo a temi spesso colpevolmente trascurati come la salvaguardia del creato e della casa comune in cui tutti viviamo". Dai giovani, all'occupazione. "Non passa settimana che non vangano da me persone in cerca di lavoro. Ed è sempre una grande sofferenza non poter dare risposte positive alle loro sofferenze. A me sembra che nonostante le tante dichiarazioni circa il superamento delle difficoltà economiche che ci accompagnano da anni, siamo tutt’ora immersi nella tempesta. Pisa forse soffre un po' meno rispetto ad altre realtà ma basta fare un giro nella periferia, penso ad esempio ad Ospedaletto, per vedere quanti sono i capannoni abbandonati. Su questo tema servono iniziative concrete e capaci di incidere”.

Si passa quindi al tema della povertà. "Oggi ci sono varie povertà - dice Benotto - che si danno tra loro la mano abbassando il livello di umanità: la povertà materiale ma anche quella spirituale e culturale".

L'intervento del sindaco

Prima del suo intervento, e dopo i saluti del presidente del consiglio comunale Alessandro Gennai, a dare il benvenuto all'arcivescovo era stato il sindaco, Michele Conti, che si era detto "onorato" ed "emozionato". Il primo cittadino dopo aver ricordato che "siamo stati eletti con un programma semplice, nel quale oltre a impegni di merito facevamo anche promesse di metodo" ha sottolineato come il bene comune "si persegue solo ascoltando la comunità"

"Il comune - ha aggiunto il sindaco - sta lavorando ad azioni concrete per dare risposta alle fasce più deboli della popolazione. Ed in questo le nostre strade, Eccellenza, si incrociano. In questi momenti di grave crisi economica generalizzata occorre trovare e incoraggiare meccanismi di solidarietà sociale ed incrementare l’occupazione. Ed è per questo che ci sforziamo di rendere la città più pulita e sicura, rendendola attrattiva anche per i turisti e per gli investitori. Questi temi ci avvicinano e su di essi troveremo sinergie e intese, se lo vorrà".

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