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Cronaca

Ariel, dal silenzio al canto. Come nella fiaba di Andersen si può rinascere anche dopo un cancro al seno

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Quando una patologia oncologica si abbatte su una famiglia colpisce sempre duramente, ma per fortuna oggi, insieme a nuove associazioni terapeutiche e farmaci innovativi a bersaglio molecolare, il tumore si può affrontare meglio anche psicologicamente, grazie a una serie di progetti di umanizzazione e accoglienza messi a punto in ospedale, sotto l’ègida della rete regionale Hph-ospedali per la promozione della salute (Dr. Michele Cristofano). Uno di questi è il neonato progetto “Ariel, dal silenzio al canto”, promosso dall’Unità operativa di Radioterapia (Prof. Carlo Greco) e dalla Clinica psichiatrica dell’Aoup (Prof.ssa Liliana Dell’Osso e Prof. Mauro Mauri) con il sostegno della Lilt-Lega italiana per la lotta ai tumori e le Acli (Dr. Federico Gelli).

Il progetto consiste nell’offrire un sostegno psicoterapeutico a orientamento interpersonale ad ogni paziente – in questo caso l’iniziativa è riservata alle donne affette da tumore al seno – che inizia il proprio percorso terapeutico nel day-hospital radioterapico (responsabile Dr.ssa Maricia Mancino). Perché i promotori hanno scelto il nome della beniamina della fiaba di Andersen? Perché come nel racconto la sirenetta Ariel all’inizio perde la voce ma poi la riconquisterà e addirittura canterà, in sintonia con l’universo, così anche nella vita reale può accadere che le pazienti oncologiche - che di solito quando entrano in un reparto di radioterapia non parlano, non fanno domande, si limitano ad ascoltare ed escono spesso con mille dubbi - a distanza di settimane acquistino poi una forte consapevolezza di sé della propria malattia e comincino a interagire efficacemente con l’èquipe sanitaria. Questo risultato non sempre si ottiene, ma con un valido aiuto sì, ed è quello che si propone il progetto Ariel, che consiste in un percorso breve a orientamento interpersonale con il Dr. Mario Miniati, per aiutare le pazienti a superare la fase di depressione dovuta alla diagnosi e alla terapia. La Radioterapia non è nuova a simili iniziative incentrate sul miglioramento dell’accoglienza e sull’umanizzazione dei reparti riservati ai pazienti oncologici. Per citarne solo alcune, l’acquisto di poltroncine ergonomiche attrezzate di lettori Mp3 e cuffie per ascoltare la musica durante la terapia, l’allestimento di una piccola libreria a disposizione dei pazienti e di una terrazza con vista sull’orto botanico, per far trascorrere ai degenti qualche ora al fresco d’estate, le sedute di sostegno con i consulenti filosofici e gli psicologi clinici, il progetto “Radio Chiara” in collaborazione con l’Accademia musicale “Stefano Strata” per favorire, attraverso la musica, l’empatia degli operatori sanitari con le persone ammalate. Il progetto Ariel nasce su questo solco, perché resta nell’ambito della musica e aggiunge al suono il canto. La seconda parte del progetto prevede infatti anche la possibilità, per tutte le pazienti oncologiche che lo desiderino, di entrare a far parte gratuitamente del coro gospel fondato dal direttore, la signora Roberta Aluisini, che darà un assaggio della propria musicalità, in prossimità delle festività natalizie, proprio domenica 18 dicembre con un concerto aperto alla cittadinanza alle ore 17.30, al Centro culturale “Manetti” di San Giorgio di Cascina.

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