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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Cascina

Cascina: arrestato il consigliere comunale Rocchi per bancarotta fraudolenta

La GdF lo ha fermato a casa sua a Musigliano, Cascina. Il provvedimento è scattato in seguito ad un'indagine iniziata nel 2012. Rocchi è ritenuto responsabile, insieme ad altre 3 persone, di aver ideato e attuato un articolato sistema fraudolento

Nuovi guai per il consigliere comunale a Cascina, Alberto Rocchi, arrestato questa mattina a casa sua, nella frazione di Musigliano, dalla Guardia di Finanza in esecuzione di un'ordinanza di arresti domiciliari emessa dal Gip di Livorno. Rocchi è ritenuto responsabile, insieme ad altre tre persone, di bancarotta fraudolenta.

Per evitare la reiterazione del reato e ulteriori trasferimenti fittizi le Fiamme Gialle hanno anche eseguito il sequestro preventivo di quote sociali e unità immobiliari riconducibili al Gruppo Rocchi Costruzioni, per un valore complessivo di 5 milioni e mezzo di euro. Si tratta di 7 terreni, 5 appartamenti, 5 autorimesse e magazzini, 12 aree urbane e 13 unità abitative in corso di costruzione per lo più a Cascina, Pisa, in Corso Italia, e Viareggio.

L'indagine, rinominata 'Operazione labirinto' risale al 2012. Secondo gli inquirenti Alberto Rocchi, nella sua veste di amministratore unico della Immobiliare Vicarello - società immobiliare con sede a Collesalvetti e dichiarata fallita dal Tribunale di Livorno il 16 febbraio 2011 - avrebbe sottratto le scritture contabili della società in modo da impedire al curatore fallimentare la ricostruzione dell’attivo patrimoniale, effettuando una sistematica attività di distrazione dei beni aziendali.

Più in dettaglio, gli investigatori ritengono che Rocchi, malgrado un evidente stato di crisi iniziata dal 2008, abbia continuato negli anni a gestire la società in maniera consapevole e negligente, aggravando il dissesto dell’immobiliare ed accumulando debiti per oltre 3,3 milioni di euro. Per sottrarsi alle sue responsabilità nei confronti dei creditori, l'imprenditore avrebbe ideato e attuato un articolato sistema fraudolento basato su una serie di atti societari che hanno coinvolto anche altre società del Gruppo Rocchi e soggetti giuridici strumentalmente utilizzati per simulare la vendita di unità immobiliari e disperdere le risorse finanziarie.

Si tratta di società, la cui proprietà in alcuni casi è stata mascherata da società di diritto inglese, gestite in tutto e per tutto da Rocchi avvalendosi di teste di legno remunerate con compensi forfettari, che si limitavano ad aprire conti correnti, firmare assegni in bianco o compiere e firmare atti, anche di rilevante importo, di cui non conoscevano il contenuto. Gli accertamenti finanziari eseguiti dai militari della Guardia di Finanza hanno appurato come gran parte delle compravendite immobiliari simulate siano state regolate con pagamenti in realtà mai eseguiti, con assegni annullati, mai negoziati e incassati, oppure con inverosimili pagamenti in contanti avvenuti prima dell’atto di registrazione per importi fino a 2 milioni di euro.

Nelle settimane scorse il consigliere centrista era stato denunciato per resistenza, violenza e lesioni aggravate a pubblico ufficiale, dopo che in Corso Italia aveva investito con un furgone un Vigile urbano in servizio.

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