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Martedì, 19 Marzo 2024
Cronaca Marina di Pisa

Dall'omicidio nasce l'indagine di spaccio sul litorale di Pisa: 5 arresti

Nel dicembre 2017 l'uccisione del 19enne nella pineta di Marina di Pisa. Cercando il colpevole, la Polizia ha scoperto sempre sul litorale un fiorente commercio di cocaina

La Squadra Mobile della Polizia di Pisa ha arrestato, stamani 21 novembre, 5 persone per il reato di detenzione e cessione di sostanze stupefacenti aggravata e continuata in concorso, eseguendo così le ordinanze di custodia cautelare domiciliare. Si tratta di due 35enni albanesi e tre cittadini italiani, di origini napoletane, tutti da tempo stabiliti nella provincia di Pisa.

L'indagine della Sezione Antidroga ha preso avvio dalla ricerca del colpevole, con poi un arresto, dell'omicidio di Ayoub Jarmouni, giovane 19enne di origini marocchine ucciso con un colpo di pistola nella pineta di Marina di Pisa. Era il dicembre 2017. Attivate le intercettazioni alla ricerca di indizi sono emerse le conversazioni fra gli indagati circa il giro di droga, indipendente dalla vicenda dell'omicidio. E' partito così il nuovo e diverso filone investigativo che, attraverso attività sia tecniche che tradizionali, dal gennaio 2018 a metà 2019 ha permesso di ricostruire oltre 150 vicende di spaccio.

Spaccio di rilievo, per decine di migliaia di euro, che interessava in prima battuta il litorale pisano e Marina, ma che si estendeva fino a Castelfranco di Sotto e Ponsacco. E' in questi due ultimi paesi infatti che risiedono, ora ai domiciliari, i due albanesi. Muratori incensurati, in realtà spacciavano per alcuni selezionati clienti e soprattuto fungevano da grossisti, da cui la famiglia di origini napoletane si riforniva. Questa era composta dalla madre 45enne, il figlio appena maggiorenne ed il compagno di lei, 47enne. Mamma e figlio, incensurati, sono stati rintracciati stamani a Marina di Pisa, mentre il convivente 47enne, con precedenti penali, è stato bloccato dalla Polizia di Napoli nel quartiere Arenella della città partenopea. Era quindi la famiglia a vendere poi le dosi, soprattutto cocaina, ma anche marijuana. In particolare il giovanissimo era incaricato dell'attività al dettaglio sfruttando il proprio cerchio di conoscenze, con clienti anche minorenni

Il video dell'operazione della Polizia

L'indagine, descritta dal dirigente della Squadra Mobile Fabrizio Nocita, offre uno spaccato della 'vita ordinaria' dello spaccio sul litorale: "Al momento delle prime intercettazioni, i due gruppi erano in buoni rapporti. All'avvio degli accertamenti abbiamo capito che gli affari fra loro erano stati interrotti a causa di un debito rilevante non pagato dalla famiglia. Gli albanesi cercavano così nuovi distributori: la testimonianza di un assuntore, cliente assiduo, ci ha parlato di un'offerta fatta a lui di diventare spacciatore. Uno dei due gli avrebbe mostrato la disponibilità di oltre 600 grammi di cocaina. Parliamo quindi di quantità importanti".

Un giro di droga che quindi non si ferma ed è difficile da bloccare. "Non abbiamo trovato riscontri sulla provenienza della droga commerciata dai due albanesi - aggiunge Nocita - sappiamo che il canale principale è solitamente il porto di Rotterdam, con i container che arrivano dalla Colombia o da Panama. Poi ci sono vari modi con cui arriva sul territorio, non ultimo il fatto che vadano a prenderlo direttamente in Olanda".

E' intervenuto anche il questore di Pisa Paolo Rossi: "Voglio prima di tutto fare i complimenti agli operatori. Poi voglio sottolineare come il nostro impegno segua tre direzioni: la presenza sul territorio per prevenire lo spaccio, la repressione sui piccoli spacciatori per togliere dalla strada la droga e le indagini a livello più alto per colpire i fornitori. Dobbiamo continuare su questi binari, i risultati che si ottengono sono importanti". 

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