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Cronaca

Casa popolare usata come centrale dello spaccio: arrestato 'Finestrina'

Tre persone sono finite in manette tra cui anche un 42enne fiorentino che era solito cedere la droga direttamente dalla finestra dell'appartamento occupato abusivamente

Un assiduo viavai che andava avanti da tempo in un appartamento delle case popolari di Sant'Ermete, di proprietà di Apes, un luogo divenuto in breve tempo noto nell'ambiente dello spaccio, con i clienti che affermavano di acquistare droga da 'Finestrina', come era soprannominato il pusher che cedeva lo stupefacente attraverso la finestra dell'abitazione.

I continui movimenti sono così entrati nel mirino della Polizia municipale di Pisa che, dopo aver avuto conferma da Apes che l'alloggio in questione risultava sfitto da alcuni anni e dunque ogni eventuale occupante sarebbe stato da considerare abusivo, ieri mattina è entrata in azione con un'irruzione effettuata dagli uomini del Nosu e dell’Ufficio di P.G., coadiuvati dal Nucleo Cinofili col cane antidroga Lady e coordinati dal commissario Paolo Migliorini.

All’interno erano presenti tre persone di nazionalità italiana, un 42enne fiorentino, disoccupato e pluripregiudicato per reati di spaccio di stupefacenti, un 30enne livornese, disoccupato, anch’egli pregiudicato per spaccio, e una 21enne di Frattamaggiore (Na), ma pisana di adozione, con vari precedenti di polizia, già denunciata dagli uomini del Nosu per la spaccata alla Gelateria Manzi di via Oberdan nel novembre 2021 assieme ad un pregiudicato tunisino.

Nella casa gli agenti hanno trovato e sequestrato 860 grammi di marijuana, 300 grammi di hashish e 32 grammi di cocaina purissima ancora da tagliare e confezionare, la quale da sola avrebbe potuto fruttare circa 10.000 euro.
In un armadio c'erano invece circa 13.000 euro in contanti ritenuti provento dell’attività di spaccio e un’agenda contenente la dettagliata contabilità del dare ed avere da ogni singolo cliente (ben 90 clienti trattati ed indicati per nome o soprannome) con riporti di cifre molto elevate nell’ordine di molte migliaia di euro.

Oltre a questo gli agenti hanno posto sotto sequestro anche i telefoni cellulari contenenti espliciti ed inequivocabili messaggi inerenti la richiesta e la cessione di stupefacenti, un personal computer portatile rubato ed un lungo macete trovato sul cassettone della camera da letto.
Il 42enne fiorentino, inoltre, uscito da pochissimo dal carcere Don Bosco, è attualmente sottoposto alla misura cautelare del divieto di dimora nella provincia di Pisa, divieto che evidentemente non gli ha impedito di rimanere in zona a vendere stupefacenti (un panetto di droga è stato rinvenuto proprio sul divano sul quale si trovava seduto).
Sotto sequestro anche bilancini elettronici di precisione ed altri strumenti per suddividere e confezionare le dosi di stupefacente.

Casa popolare centrale dello spaccio a Sant'Ermete: tre arresti



"L’operazione ha consentito dunque, oltre che assicurare alla giustizia tre pericolosi spacciatori, di annientare l’ennesima centrale di spaccio in città (dopo l’operazione al minimarket di piazza Vettovaglie di ottobre, le due operazioni  di via S. Antonio nel dicembre scorso e quella di via Emilia di pochi giorni fa), e di recuperare al patrimonio del Comune l’ennesimo alloggio di edilizia popolare occupato abusivamente ed utilizzato per attività illecite e criminose" sottolineano dal Comando della Polizia municipale.

Il pubblico ministero Miriam Pamela Romano ha disposto per i tre il processo per direttissima che si è celebrato questa mattina di fronte al giudice d.ssa Annalisa Dini, la quale ha convalidato gli arresti e sottoposto alla misura cautelare della custodia in carcere il 30enne livornese, confermato la misura del divieto di dimora nella provincia di Pisa per il fiorentino e disposto la liberazione senza alcuna misura cautelare per la ragazza di 21 anni, rinviando il processo al 15 giugno con rito alternativo.

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