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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca La Cella / Via Fiorentina

Via Fiorentina, irruzione in appartamento: latitante inchiodato dalla sua cicatrice

L'uomo era ricercato dal 2007: sul suo conto pendeva un mandato di cattura internazionale. Sul regolare documento d'identità aveva però riportato un nome diverso da quello del latitante: è stato inchiodato dal suo segno particolare

E’ terminata a Pisa, in un appartamento di via Fiorentina, la latitanza di K.B., 32enne georgiano, ricercato dal 2007, sul conto del quale pendeva un mandato di cattura internazionale. Il ricercato deve scontare una pena di sette anni di reclusione, per una condanna emessa il 13 dicembre 2007 dal Tribunale Distrettuale di Tskaltubo (Georgia) poiché riconosciuto colpevole di tentato omicidio in danno di un connazionale.

La svolta alle indagini è stata resa possibile con l’attivazione delle procedure di cooperazione internazionale, nel corso delle quali la Polizia georgiana ha comunicato la possibile presenza del latitante nell’area pisana, inviando la foto del ricercato, seppur risalente al 2007. E’ da qui che è partita l’azione dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pisa. I militari hanno setacciato i luoghi di domicilio dei georgiani e hanno confrontato le fotografie presenti negli archivi. Le verifiche hanno portato appunto all'appartamento di via Fiorentina, dove viveva un uomo in possesso di regolare documento d’identità, ma con il nome diverso da quello del ricercato.

La regolarità del documento, risalente al 2011, non ha però fermato la 'curiosità' dei militari dell'Arma, che hanno iniziato a pedinare l'uomo e a fotografarlo a distanza e, in una circostanza, sostituendosi anche ad un esercente di un negozio abitualmente frequentato dal latitante, così da riuscire a cogliere un segno distintivo particolare, ossia una cicatrice sul naso.

Così i Carabinieri hanno fatto irruzione questa mattina nell'appartamento di K.B., che ha esibito, a sua discolpa, il documento che lo ritraeva con le genreralità di un altro individuo. Alla fine però si è arreso e ha comunicato il suo vero nome.

L’arrestato è stato condotto nel carcere Don Bosco a disposizione della Procura Generale presso la Corte di Appello di Firenze, in attesa della sua estradizione in Georgia.

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