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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

Conti all'assemblea Anci nazionale chiede un nuovo ruolo per la Polizia Municipale

Il sindaco di Pisa, delegato nazionale sul tema, spinge per una nuova legge che preveda nuovi compiti per gli agenti

Si apre oggi a Parma la 38ª assemblea nazionale di Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani. Nei lavori della mattina è stato presentato il Rapporto Nazionale sull’attività delle Polizie locali 2021, alla presenza del sindaco di Pisa Michele Conti, delegato nazionale Anci alla Polizia Municipale. Alla fine del dibattito, presieduto dal Presidente dell’Assemblea Nazionale Enzo Bianco, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio Anci Sicurezza Urbana, giunto nel 2021 alla sua XVIª edizione. Il riconoscimento è rivolto ai Corpi di Polizia Municipale dei Comuni capoluogo di provincia e dei Comuni con popolazione superiore ai 50.000 abitanti che si sono particolarmente distinti nelle attività di servizio nel periodo compreso tra il 1 gennaio 2020 ed il 31 dicembre 2020.

Nel suo intervento Conti ha voluto ribadire alcuni concetti che ruotano intorno al ruolo della Polizia Municipale. Nel rapporto infatti emergerebbe come "i nostri agenti siano impegnati in attività le più diverse, complesse e che richiedono livelli sempre maggiori di specializzazione e formazione". Il sindaco di Pisa ha parlato di "polifunzionalità": "Un dato che immediatamente salta all’occhio è infatti quello delle costituzioni dei nuclei specializzati, una metodologia di lavoro che permette di affrontare in modo anche interdisciplinare con altri uffici, o addirittura insieme ad altri enti, certe problematiche complesse, più o meno stringenti a seconda delle città di riferimento. Su 114 città prese a riferimento, ben 104 hanno nuclei specializzati di Polizia stradale, 103 di Polizia Amministrativa, 97 di Polizia giudiziaria, e 92 di Polizia ambientale. Mentre appena 54 solo le città con nuclei di educazione al codice della strada e solo 32 sono le città con nuclei antievasione tributi. Appena 12 i nuclei antiviolenza. Su questo aspetto c’è ancora molto da lavorare, nella consapevolezza che una sempre maggiore specializzazione con personale adeguatamente formato e preparato sia senz’altro più efficace non solo nel contrasto al reato ma nella sua stessa prevenzione".

Un passaggio rimanda alla questione sicurezza, funzione in cui l'impiego della Municipale da tempo genera discussioni: "Che quella della Polizia Municipale ormai sia diventata una professione in profonda trasformazione, poi, lo conferma anche il dato dei turni del personale nell'ambito delle 24 ore. Ben il 43% delle città ha organizzato le attività del personale in quattro turni, mentre il 34% in tre turni. I nostri uomini e donne della Polizia locale non sono mai fermi, e sempre più spesso sono in giro per le città anche di notte". Per questo "perché una specializzazione sia pienamente efficace, occorrono investimenti in formazione e sempre più moderne dotazioni".

Le considerazioni di Conti sono completate da altre valutazioni: "L’altro dato è poi quello dei sistemi di videosorveglianza di cui le nostre città si sono dotate oppure, anno dopo anno, stanno implementando. Senza qui voler sviluppare riflessioni, peraltro legittime, sul tema del rispetto della privacy, è innegabile che si tratta di una delle dotazioni per la sicurezza maggiormente efficaci nella lotta al crimine, in termini di indagini, e anche di prevenzione di certi rischi. Di pari passo, però, oltre agli investimenti tecnologici necessari, non devono mancare il presidio costante del territorio, la partecipazione fattiva con i Comitati per l’ordine e la sicurezza in stretta collaborazione con le altre Forze dell’Ordine, e il coordinamento con il variegato mondo dell’associazionismo civico che, grazie all’impegno di cittadini e comitati, può dare un aiuto spesso decisivo nel controllo del territorio".

Per tutte queste ragioni Conti conclude parlando della necessità di "tornare a chiedere una riforma della legge quadro in modo da creare corpi di polizia che, all’interno degli enti locali, abbiano un sistema di funzionamento più efficace e efficiente rispetto al passato. Un nuovo quadro normativo più aggiornato rispetto alla quasi 35enne legge quadro, la n.65 del 1986, che preveda un ruolo diverso della polizia sempre più alle prese con nuovi compiti, come ha potuto confermare la crisi pandemica".

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