rotate-mobile
Cronaca Centro Storico

Nuove agitazioni tra gli studenti: "La crisi non è ancora finita"

Si è svolta un'assemblea universitaria nella Facoltà di Lettere, organizzata dagli studenti e dal Collettivo Autonomo, con sospensione della didattica: gli studenti si preparano alla mobilitazione del 17 novembre

Nella Facoltà di Lettere dell'ateneo pisano sono state sospese le lezioni questa mattina dalle 11 alle 13.30, a causa dell'assemblea universitaria che ancora una volta vede protagonisti i giovani contro la crisi. Nonostante gli ultimi sviluppi politici, l'Italia è ancora al centro della crisi economica che coinvolge soprattutto gli studenti e i precari. Una difficoltà profonda e difficile da superare, di cui i ragazzi si sentono vittime.

Il clima di subbuglio e proteste è iniziato a settembre e sembra voler continuare finché non si cominceranno a vedere risultati concreti da parte del Governo. Per le stesse motivazioni domani ci sarà una manifestazione che coinvolgerà studenti e lavoratori nella Giornata mondiale del diritto allo studio. Inoltre Cobas e Cub si uniranno in uno sciopero contro la manovra del Governo Monti.

Gli studenti sembrano uniti e determinati nel voler affrontare gli argomenti che affliggono l'Italia e schierarsi contro le politiche di Governo. Per loro rimangono ancora molte paure e incertezze per il futuro, nonostante si sia chiuso il capitolo dell'era berlusconiana, che ha attuato molte riforme nell'ambito universitario. Riportiamo il comunicato sulle motivazioni dell'assemblea, pubblicato sulla pagina Facebook del Comitato Universitario Autonomo.

"L'avvicinarsi dell'epilogo del Governo Berlusconi ha incontrato una risposta consapevole e determinata del movimento studentesco pisano. Mentre in Parlamento si faceva la conta per comprendere chi meglio del Cavaliere caduto soddisferà in futuro il volere della BCE e dei mercati. Un'assemblea studentesca al Polo Carmignani ha individuato la necessità di costruire percorsi di mobilitazione, contro la riproposizione delle politiche di austerità e di macelleria sociale che non sono affatto scomparse dall'agenda politica. Gli specifici al mondo universitario, quali l'intenzione di favorire un aumento incontrollato della contribuzione studentesca e di diffondere i prestiti d'onore e il relativo indebitamento per una generazione precaria, richiedono la riapertura di spazi di discussione orizzontale, orientata a comprendere cosa significa per noi non pagare un debito che non abbiamo creato e che dall'alto intendono imporci.
Dopo la giornata internazionale di mobilitazione dell'11 novembre anche nella nostra Facoltà dobbiamo dare seguito a un percorso che viene da lontano, da anni di lotte che hanno visto come la composizione studentesca abbia avuto la capacità di organizzarsi intorno a determinati obiettivi e attivarsi per perseguirli. Guardiamo collettivamente verso il 17 novembre, giornata internazionale di mobilitazione a difesa del diritto allo studio, che tuttavia deve acquistare in questa fase un discorso più generale sul welfare, su nuovi diritti, in modo da connetterci con tutte le altre categorie colpite dalla crisi".

 

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Nuove agitazioni tra gli studenti: "La crisi non è ancora finita"

PisaToday è in caricamento