Ripartenza, Arci Pisa: "Circoli fermi fino a luglio, discriminato il terzo settore"
Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday
Il nuovo decreto per le riaperture continua a discriminare il mondo del terzo settore e, posticipando al primo luglio la possibilità di riprendere le attività dei centri culturali e ricreativi, mette ancora più in difficoltà le nostre basi associative.
Sono in fase di ripartenza gli spettacoli aperti al pubblico, le attività sportive, le fiere ed i convegni, paradossalmente soltanto per i Circoli niente sarà possibile fino a luglio, pur avendo provveduto all'adeguamento nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e di sicurezza, al tracciamento dei soci e a quant'altro richiesto dalle normative.
Le stesse attività che, per altri soggetti, sono concesse, non lo sono invece per le realtà del terzo settore, realtà che tanto hanno fatto per aiutare e sostenere le persone che più avevano bisogno nel perido dell'emergenza sanitaria.
A livello nazionale la nostra Associazione, insieme a un'altra grande realtà come le ACLI, si sta muovendo per proporre alcune soluzioni che riconoscano il ruolo determinante dei Circoli per la ripartenza del Paese, e l'importanza che l'associazionismo culturale ha nel combattere la solitudine e l'solamento sociale, mettendo in atto azioni di socialità responsabile.