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Cronaca

Biblioteca Universitaria: RC e Una città in comune a favore di una assemblea pubblica

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

L'assemblea pubblica dell'Associazione Amici della Biblioteca Universitaria, svoltasi sabato scorso 6 aprile presso La Limonaia, ha rilanciato l'organizzazione di una assemblea pubblica sul futuro della Sapienza e della Biblioteca entro maggio. Pieno sostegno a questa iniziativa viene da Rifondazione Comunista e Una città in comune, la coalizione di sinistra delle prossime elezioni comunali di Pisa. “Per noi – afferma il candidato sindaco Francesco Auletta – la riapertura della Sapienza e il rilancio, al suo interno, della Biblioteca Universitaria nella sua integralità sono obiettivi prioritari”. Gli fa eco Federico Oliveri, coordinatore cittadino di Rifondazione Comunista, da mesi al fianco dei lavoratori della Biblioteca Universitaria: “L’amministrazione comunale ha altre priorità. Si approvano varianti urbanistiche a tempi di record quando si tratta di favorire gli affari dei privati e delle multinazionali come IKEA: altrettanta efficienza non si vede per tutelare un bene comune come la Sapienza e la Biblioteca Universitaria. Per noi invece la cultura e la ricerca vanno considerate, oltre che risorse fondamentali per la vita civile del paese, motori di innovazione, sviluppo locale e creazione di buona occupazione”. “Oltre ai disagi per gli studiosi e i lavoratori – denunciano Auletta e Oliveri – e al danno per i commercianti di piazza Dante, la chiusura della Sapienza e della Biblioteca sta impoverendo senza motivo la città, privata di uno spazio pubblico e di un bene comune di straordinario valore”. Rifondazione Comunista per prima, fin da settembre, ha raccolto la proposta del professor Adriano Prosperi di svolgere una assemblea pubblica sul futuro della Sapienza e della Biblioteca. “Volevamo, e vogliamo, fare chiarezza – afferma ancora Oliveri – sulle scelte fatte dall’amministrazione comunale e dall’università, superando i silenzi, le ambiguità e i tristi rimpalli di responsabilità tra istituzioni a cui abbiamo assistito fin da maggio scorso. La città ha diritto di avere informazioni certe sulla perizia, ancora incompiuta, sul reale stato del Palazzo, sui tempi della sua riapertura, sull’utilizzo futuro dei suoi spazi”. Sulla stessa linea Auletta: “Le istituzioni responsabili dovranno anche spiegare se, in assenza di una perizia, sia legittimo mantenere chiuso il Palazzo e che senso abbia destinare 600.000 euro alla riapertura temporanea e parziale dei servizi della Biblioteca presso il San Matteo. In tutto il mondo, tra l’altro, i lavori di restauro e di consolidamento delle biblioteche si fanno procedendo per comparti, senza mai svuotarle dai libri”. Su questi punti critici, anche in vista dell’assemblea pubblica, Rifondazione Comunista e Una città in comune hanno annunciato che chiederanno un incontro al Prefetto, per sollecitare il suo interessamento diretto alla vicenda.

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