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Cronaca Capannoli

Cadaveri carbonizzati, l'autopsia conferma: madre e figlia vive nel rogo

L'autopsia sul corpo del piccolo Lapo si svolgerà stamattina, si attendono nelle prossime settimane i risultati degli esami tossicologici per capire se le tre vittime fossero sedate al momento del rogo nella Bmw a Santo Pietro Belvedere

Erano ancora vive, ancora da stabilire se sedate. Questo il referto dell'autopsia che si è svolta ieri sui corpi di Simona Alessandroni e la figlia Letizia di 11 anni, morte carbonizzate nel rogo dell'auto sabato pomeriggio nel comune di Capannoli, insieme all'altro figlio di 3 anni Lapo, sul cui corpo l'autopsia verrà svolta stamattina. La donna aveva deciso di togliersi la vita perchè non riusciva a sopportare, come spiegato in tre biglietti lasciati nella sua casa di Quattro Strade di Lari, che il compagno, Bruno Pucci, la stesse lasciando. Nell'estremo gesto però la Alessandroni ha coinvolto anche i due figli.

I risultati degli esami di Medicina Legale danno una prima verità: al momento del rogo SImona e Letizia erano in vita. Lo dimostrano le tracce di monossido di carbonio ritrovate nei polmoni di madre e figlia. Il dubbio se fossero sedate o meno sarà sciolto dagli esami tossicologici sul sangue recuperato dai corpi, i cui risultati saranno resi noti nelle prossime settimane. Le autopsie fin qui effettuate non hanno portato alla luce la presenza di pallottole o segni di lesioni prodotte da armi da fuoco o altri oggetti contundenti. "I danni riscontrati - ha detto il pubblico ministero Antonio Giaconi che coordina le indagini - sono compatibili con gli effetti dell'incendio".

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