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Cronaca

Azienda Asl 5 e sindacati: non c'è l'accordo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di PisaToday

Il giorno 01 Ottobre u.s. CISL FP – CGIL FP – RSU e NURSIND  sono state costrette a proclamare lo stato di agitazione dei lavoratori del comparto della  Azienda USL 5 di Pisa su numerosi argomenti.

Il giorno 07 Ottobre, con grande senso di responsabilità e mostrando grande sensibilità, il Vice Prefetto Vicario, Dott. Valerio Massimo Romeo, ha convocato le parti nel naturale tentativo di raffreddamento. Dopo una lunga ed ampia discussione, durante la quale le OO.SS hanno chiesto il rispetto dei contratti vigenti,  e di  fronte alla chiusura di parte aziendale, l’incontro si è concluso con esito negativo.

Nello specifico, l’Azienda, da un lato, in nome del risparmio, modificava  unilateralmente il contratto integrativo facendo  sì, fra l’altro, che dal 1 Ottobre, alcuni punti mensa venissero  chiusi senza informativa ai lavoratori, i quali si sono così trovati nella condizione di non pranzare per poter rientrare a lavoro; dall’altro spendeva cifre sempre maggiori per le posizioni organizzative andando, come dalla stessa riconosciuto, ben oltre il limite stabilito con i sindacati e anzi chiedendo agli stessi l’autorizzazione ad  aumentare la spesa per le suddette posizioni.

La chiusura dei punti mensa ha per altro determinato il licenziamento degli operatori delle mense stesse, ai quali va la nostra solidarietà.

Tutto ciò in un contesto di spending review in cui le amministrazioni DOVREBBERO ridurre la spesa per figure apicali e dirigenziali, reinvestendo le risorse per una maggiore qualità ed offerta dei servizi al cittadino. La USL 5  invece di eliminare gli sprechi e le inefficienze che impattano veramente sul benessere lavorativo e sulla qualità dei servizi offerti alla cittadinanza, ha preso una serie di decisioni unilaterali cha vanno a colpire i diritti dei lavoratori e l’utenza. 

Allo stesso tempo la modifica unilaterale dell’orario di lavoro, vista la rigidità dell’ orario imposto, potrebbe avere come conseguenza che gli sportelli aperti al pubblico vengano chiusi anche in presenza di utenti in coda, o che la decisione di trattenersi oltre l’orario di lavoro venga demandata al senso di responsabilità e professionalità degli operatori stessi, creando comunque disagi alla cittadinanza e ai lavoratori.

Altro argomento oggetto dello stato di agitazione è costituito dall’andamento occupazionale che la USL 5 ha deciso  senza  le OO.SS  stabilendo da sola il piano di assunzioni per il triennio 2014-16.

Questo per le OO.SS scriventi è inaccettabile: in questo modo si mettono a rischio i servizi resi alla cittadinanza e la sicurezza di cittadini e lavoratori.

Per tutto quanto sopra detto alle OO.SS in questione non rimane che adire  tutte le forme di rivendicazione previste dalla normativa a tutela dei lavoratori, della cittadinanza e della qualità dei servizi sanitari offerti.

F.to Segreterie FP CGIL, CISL FP, NURSIND ed RSU Azienda USL 5

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