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Cronaca

Bando Erp: ricorso al Tar, contestata la storicità della residenza anagrafica

Varie sigle e cittadini si sono mossi contro le assegnazioni degli alloggi. L'assessore Gambaccini: "Adottata normativa regionale. Ricorso rallenta iter e crea danno ai cittadini"

La protesta contro la previsione della storicità residenziale nel comune per avere diritto all'edilizia popolare arriva al suo massimo momento di scontro. Dopo varie rimostranze si è infatti arrivati allo scontro con l'amministrazione pisana, con un ricorso al Tar presentato da singoli cittadini e sigle sindacali in opposizione al bando del Comune di Pisa per l'assegnazione degli alloggi.

Sul punto interviene l'assessore alle politiche sociali Gianna Gambaccini: "A impugnare il bando davanti al Tribunale Amministrativo regionale sono stati il Sindacato Unitario Nazionale Inquilini e Assegnatari (Sunia), l'Unione Inquilini Pisa e Sindacato Sicet Pisa, oltre a tre persone che hanno presentato domanda per l'assegnazione degli alloggi. Si tratta a mio parere di un atto non corroborato da giuste istanze ma solo dalla volontà politica di rallentare i tempi della graduatoria e della successiva assegnazione delle case popolari, creando così un danno oltre che al Comune soprattutto ai cittadini che hanno legittime aspirazioni di vedere riconosciuto il loro diritto alla casa".

"Nello specifico - continua l’assessore - viene contestata la 'residenza anagrafica o sede di attività lavorativa stabile ed esclusiva o principale nel Comune di Pisa al momento della pubblicazione del bando e al momento della verifica dei requisiti in sede di assegnazione e nell'ambito territoriale regionale da almeno cinque anni anche non continuativi alla data di pubblicazione del bando'. Quindi, viene contestato il requisito della residenza ultra quinquennale per la partecipazione al bando: un requisito - spiega Gambaccini - espressamente richiesto per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica dalla legge regionale toscana n. 2 del 2019. I ricorrenti citano, poi, presunte violazioni della Costituzione e, tra le altre cose, degli articoli 8 e 14 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Da parte di questa Amministrazione possiamo solo ribadire che il Comune, nella redazione del bando, ha osservato quanto dispone la normativa regionale".

La questione è già stata oggetto di critiche da parte delle minoranze consiliari. Gli stessi sindacati inquilini proponenti il ricorso avevano denunciato quasi un anno fa una "scarsa trasparenza" per il mancato coinvolgimento degli stessi nelle procedure di assegnazione.

"In questi anni il Comune di Pisa - insiste Gambaccini - ha dato prova concreta di lavorare in favore dell’edilizia popolare, basti pensare che lo scorso anno ha investito 1,8 milioni di euro per le ristrutturazioni del patrimonio Erp. Ma purtroppo c’è ancora chi politicamente sostiene che tutti, indistintamente, hanno diritto alla casa pubblica, quando sappiamo bene che non può essere così, alimentando false aspettative nelle persone. Dispiace quindi avere ricevuto questo ricorso che andrà indubbiamente a svantaggio dei cittadini che legittimamente aspettano un alloggio, visto che rischiano di essere rallentati i tempi dell'assegnazione delle case popolari".

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