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Cronaca

Disabili e lavoro: 700mila euro per avviare un nuovo modello di welfare

A disposizione dell'area pisana le risorse dal Fondo Sociale Europeo, da intercettare con un progetto partecipato fra Sds, terzo settore e imprese per l'inserimento al lavoro dei disabili

Trasformare il concetto di assistenza in opportunità. E' la sfida che il welfare moderno deve riuscire ad applicare anche in Italia e in questo caso a Pisa, e potrà farlo sfruttando le risorse messe a disposizione dal Fondo Sociale Europeo. La Regione Toscana ha infatti ottenuto dal bando dell'istituzione 15 milioni di euro per sviluppare processi e progetti utili a favorire l'inserimento lavorativo di persone disabili o affette da problemi di salute mentale. Divisi questi soldi per 34 distretti all'area dei 9 comuni della Società della Salute pisana sono stati destinati 694.535 euro.

La Sds lancia l'inizio della co-progettazione per individuare le proposte utili a creare una rete virtuosa di soggetti, in cui sia l'ente che gli operatori del terzo settore, insieme alle aziende, possano trovare reciproca soddisfazione, in modo in futuro di reggere autonomamente la propria organizzazione, creando quindi valore e non dovendo più "aspettare che i soldi piovano dall'alto". Spiega infatti l'assessore e presidente della Sds Sandra Capuzzi che "i finanziamenti passeranno sempre più da progetti europei. Bene raccoglierli, ma si deve far fruttare la rete locale, far coincidere gli interessi per poi diventare indipendenti. E' il concetto del 'dopo di noi', la preoccupazione dei genitori per l'autonomia futura di chi è assistito: se il modello di inserimento funziona c'è meno necessità di assistenza successiva. Il welfare non è più di tipo assistenziale, ma per inclusione e capace di essere opportunità".

Lavoro quindi, il più stabile possibile. La progettazione dei percorsi si apre alla partecipazione di imprese e terzo settore, che potranno portare i loro progetti per costituire insieme alla Società della Salute "un'associazione temporanea di scopo, per presentarsi insieme al bando regionale. La regia sarà la nostra, e con l'esperienza che abbiamo cercheremo di vederci assegnati tutti i fondi disponibili, visto che anche il bilancio economico ne ha bisogno". Così il direttore della Sds Giuseppe Cecchi, che fissa gli obiettivi: "Si cercherà di avere almeno 100 persone disabili nel progetto, con poi un tasso di inserimento lavorativo del 70%. Le aree saranno varie, dall'informatica ai servizi, dal turismo alla manifattura e all'agricoltura sociale. Cerchiamo una collaborazione sia esterna per le connessioni necessarie fra pubblico e privato, ma anche al nostro interno, sfruttando tutte le nostre risorse di specialisti, tecnici e ufficio scolastico territoriale, dato che fra le linee da sviluppare c'è anche la formazione".

IL BANDO. Tempi rapidi e metodologia innovativa. C'è infatti un fitto calendario da rispettare visto che il 31 marzo il progetto andrà presentato in Regione. Entro il 28 gennaio dovranno giungere alla Sds le manifestazione d'interesse alla co-progettazione, proposte che "verranno valutate sulla qualità e sulla coerenza con gli scopi fissati, cioè la capacità di crescita della rete, che poi è la capacità di crescita dello stesso terzo settore" ha affermato Cecchi.

Per un confronto sul tema è stata lanciata l'assemblea aperta per il 25 gennaio alle ore 16.30 presso il Centro Polifunzionale Maccarrone in via Cesare Battisti. Seguiranno altri incontri con i partner fino alla consegna finale. "E' la prima volta che si procede così - spiega la Capuzzi - ed è inevitabile che accada perché si deve lavorare in modo diverso dal passato, più aperto e interconnesso. E' una sfida che va colta adesso". I dettagli del bando sono cosultabili sull'apposita pagina del sito della Sds pisana.

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