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Cronaca Coltano

Coltano, gli abitanti: "Nessuno ci ha coinvolto, la cittadella dei Carabinieri grande opportunità"

In una lettera firmata dal presidente della pro loco la posizione di chi vive il borgo e spinge da tempo per una sua riqualificazione

Un "bailamme di voci contrarie" che non è stato gradito dagli abitanti del borgo che avrebbero voluto essere maggiormente coinvolti in una discussione che ha superato i confini del locale ed è diventata un tema nazionale. La realizzazione di una cittadella militare in uso all'Arma dei Carabinieri a Coltano ormai da mesi infiamma le cronache tra posizioni contrarie (che sono la maggior parte) e favorevoli. In mezzo a queste quelle che attendono sviluppi, che cercano di capire come sarà il progetto prima di esprimersi. E poi ci sono loro, gli abitanti del piccolo borgo, quelli che vivono il territorio, che hanno vissuto i tempi più belli, più vivi, e quelli di spopolamento e decadenza. Ecco molti di loro sono ormai diventati spettatori di una danza di interventi, molti dei quali fatti da chi non conosce, non tocca con mano le necessità della zona.

Così, attraverso una lettera firmata dal presidente della pro loco di Coltano Rosario Stefanucci ed indirizzata al sindaco di Pisa Michele Conti, al presidente del Parco di San Rossore Lorenzo Bani, al governatore della Regione Toscana Eugenio Giani, è stato deciso di far sentire la voce "di una grandissima parte di coltanesi che anche ieri sera hanno partecipato numerosi ad un incontro in Villa Medicea per discutere tutti assieme sul futuro di Coltano". Nella missiva sottolineano il "legame quasi viscerale dei coltanesi con il proprio paese, fatto di amore per la campagna, di rispetto per la natura, di autentico orgoglio di abitare un borgo che ha contribuito a fare la storia mondiale con la stazione radiotelegrafica di Marconi e che, insieme a tutti gli altri borghi d’Italia, rappresenta la parte più genuina e semplice del nostro stivale".

"Proprio partendo da questo legame, credo possiate immaginare il sentimento di smarrimento e sconforto provato da molti di noi nel vederlo
finire su tutte le cronache locali e nazionali, dove di Coltano è stato detto tutto ed il contrario di tutto senza minimamente tener conto di chi ci abita e ci vive - scrive il presidente della pro loco - certo capiamo benissimo che la valutazione logistica sulla base deve passare attraverso un percorso il più ampio e partecipato possibile, ma sinceramente in tutto questo bailamme di voci contrarie alla sua realizzazione (anche se la nuova ipotesi prevede un esclusivo recupero di volumetrie pre-esistenti e consumo zero di suolo) ci sarebbe piaciuto che fosse stata data voce anche a chi il borgo lo vive e lo ha vissuto negli ultimi decenni".

In 10mila alla manifestazione nazionale 'No alla base militare - Né a Coltano né altrove'

E qui, proprio nella lettera, un tuffo indietro nel tempo che riaccende un borgo che ormai non c'è più: "Persone che si ricordano ancora di un paese contadino vivo e orgoglioso dei propri lasciti storici, della scuola elementare ancora piena dei bambini, dei lavoratori delle cooperative agricole che occupavano le stalle del Buontalenti con il loro vociare, della palazzina Marconi che era un cinema all’aperto, della festa del Maggengo, di un primo Maggio brulicante di persone che venivano a godere del fresco delle nostre pinete".

Persone che "sono state anche tristi spettatrici di un decadimento lento ma inesorabile del borgo: infatti venendo meno le esigenze originarie nessuno è stato in grado di dare nuova vita e nuove destinazioni a tutti questi bellissimi edifici che, senza più ragioni di utilizzo, sono stati abbandonati al loro destino ed oggi versano in uno stato di totale degrado".
Dalla pro loco sottolineano i vari tentativi che negli anni sono stati fatti dagli abitanti per spingere alla riqualificazione dell'area, "ma fino ad oggi le nostre richieste non hanno mai avuto risposta positiva; nessuna nuova funzione, nessun recupero, nessun finanziamento". Fino al progetto della base militare.

"Si è presentata a tutti noi una grandissima opportunità in quanto l’Arma dei Carabinieri necessita di realizzare un centro di addestramento ed ha individuato in Coltano la localizzazione ottimale. A dire il vero, inizialmente siamo stati molto scettici vedendo nella prima ipotesi di progetto proposta la realizzazione di un’opera estranea ed indipendente in uno spazio agricolo attualmente coltivato - sottolineano gli abitanti - ma quando è stata paventata la possibilità di una progettualità diversa, più collaborativa ed attenta alle necessità del borgo, tutti noi abbiamo intravisto una possibile strada per la risoluzione dei nostri problemi. Infatti, se l’Arma dei Carabinieri intendesse concretamente integrarsi nel borgo, con la sua storia, le sue esigenze ed i suoi cittadini e contribuire fattivamente alla rinascita dello stesso, noi tutti coltanesi saremmo favorevoli ed orgogliosi di sedersi ad un ipotetico tavolo per contribuire alla pianificazione e realizzazione del progetto".

"Storicamente l'Arma dei Carabinieri è sempre stata parte integrante di Coltano, visto che il corpo dei Carabinieri di stanza a Camp Darby scelse proprio la nostra campagna per trasferirsi con le proprie famiglie e crescere qua i propri figli, come ci auspichiamo possa avvenire per una seconda volta" concludono dalla pro loco.
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