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Cronaca

Base di Coltano, il progetto scomparso nelle pec: "Tutti sapevano, chi mente deve dimettersi"

Il gruppo consiliare Diritti in Comune mostra le comunicazioni risalenti ad aprile 2021, mentre in assemblea l'assessore Dringoli sostiene che ci sia stato un errore informatico

La base dei Carabinieri a Coltano è discussa ormai da mesi. Il dibattito, civile e politico, che ha coinvolto l'intera città e non solo, ha visto il formarsi dei vari schieramenti di contrari, possibilisti ed anche sostenitori dell'intervento. Un'opera comunque d'impatto, se si pensa alle stime dei 70 ettari di territorio interessato ed i 190 milioni di euro di costo. A maggior ragione se la localizzazione rientrasse nell'area del Parco San Rossore. In generale, il punto su cui si era formata una condivisione fin da quando a marzo scorso la notizia della previsione governativa era stata portata all'attenzione pubblica dal gruppo consiliare Diritti in Comune, era la necessità che si promuovesse il coinvolgimento degli enti territoriali nel processo decisionale. Tale processo, secondo le nuove rivelazioni di Diritti in Comune, era stato avviato nell'aprile 2021. Ma le istituzioni chiamate a fornire un parere non lo hanno fatto. 

"Tutti sapevano", ripete il consigliere comunale Francesco Auletta nella conferenza stampa di stamani, 17 maggio, sotto al Comune di Pisa. In mano ha l'originale progetto della base, che proprio in mattinata gli è stato inviato dalla Provincia di Pisa ad esito della richiesta di accesso agli atti promossa il 14 aprile scorso (2022). Insieme al documento ci sono anche gli atti di trasmissione del progetto ed in particolare la comunicazione con cui la Regione Toscana lo inoltra a Provincia di Pisa, Comune di Pisa ed Ente Parco chiedendo loro un parere, da trasmettere alla Regione entro il 30 aprile 2021. Questa comunicazione, avvenuta a mezzo pec, è datata 9 aprile 2021. 

"Dobbiamo dare atto alla Provincia - ha spiegato Auletta - di aver risposto nei termini all'accesso agli atti, l'unico ente che lo ha fatto, mentre ad esempio il Ministero della Difesa ha opposto il diniego. Da questi documenti appare chiaro come, da tempo, tutti gli enti erano stati informati del progetto. Come è stato possibile allora raccontare fino ad oggi ai cittadini che non si sapesse nulla? O si è in malafede o si è incapaci, non ci sono alternative. E chi amministra ha il dovere di dire la verità. Oggi si parla di un tavolo di trattativa, ma con gli stessi attori, Provincia, Comune, Regione e Parco, che hanno taciuto su questa storia. Nessuno è più credibile: gli amministratori di questi enti devono dimettersi". 

Rispondendo alla richiesta di accesso agli atti di Diritti in Comune, la Provincia di Pisa ha risposto che "per mero disguido tecnico, la richiesta non è stata inoltrata all'Ufficio Protocollo del Settore competente, che quindi non è venuto a conoscenza della richiesta di parere". Se in questo caso la documentazione è arrivata via pec, ma non è stata girata a chi di competenza, per il Comune di Pisa a relazionare sul mancato parere è stato l'assessore all'Urbanistica Massimo Dringoli, che ha risposto nel primo pomeriggio di oggi in Consiglio comunale al question time di Diritti in Comune.

"Il servizio protocollo - ha detto in assemblea Dringoli - ci ha comunicato che dopo aver svolto verifica specifica rispetto il periodo della nota, dall'ente (il Comune di Pisa ndr) non c'è stata la ricezione di alcuna comunicazione della Regione Toscana. Sentito l'ufficio della Regione Toscana, il sistema che avrebbe dovuto recapitare la loro pec ha trasmesso una reicezione del 9 aprile 2021 dovuta ad un errore di trasmissione che non ha consentito alla pec di arrivare a buon fine verso il Comune di Pisa. E' stato confermato che il documento non è stato ricevuto per un errore di sistema, e che tale sistema ha trasmesso questa notifica alla Regione Toscana, che non ha reinviato ulteriormente la pec. Il Comune era tra i destinatari, ma non ha potuto ricevere alcuna comuicazione. Mentre la Regione Toscana senz'altro, l'Ente Parco senz'altro, e probabilmete anche la Provincia di Pisa, erano a conoscenza (del progetto ndr), il Comune era l'unico a non essere a conoscenza di nulla". 

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