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Cronaca Pratale / Via Vincenzo Gioberti

Biblioteca provinciale, futuro incerto: "Tra 9 giorni la chiusura, che fine faranno i libri?"

Il 31 dicembre dovrebbe scattare la chiusura ma restano diversi i nodi da sciogliere. Il Coordinamento delle biblioteche pisane: "La biblioteca doveva essere spostata al Centro polifunzionale di via Gioberti, vogliamo il rispetto degli impegni presi"

Continua a rimanere incerto il futuro della Biblioteca provinciale. A 9 giorni dalla data che dovrebbe segnarne la definitiva chiusura, in seguito al riordino delle Province previsto dalla riforma Delrio, non sono infatti ancora stati sciolti i nodi che riguardano la collocazione del patrimonio librario in essa contenuto. A denunciare la situazione il neonato 'Coordinamento lettori delle biblioteche e degli archivi pisani'.

"Chiediamo - spiegano gli esponenti del Coordinamento - che vengano rispettati gli impegni presi. La biblioteca avrebbe dovuto essere trasferita nel Centro polifunzionale di via Gioberti (il palazzo di vetro ricostruito dove c’era l’istituto Einaudi, ndr). Il centro, costruito grazie ai finanziamenti provenienti dai progetti Piuss, doveva diventare un luogo di cultura aperto alla cittadinanza e ospitare anche altre biblioteche cittadine attualmente senza sede. Ad oggi, tuttavia, non sappiamo se effettivamente questo edificio sarà utilizzato per quello che era stato previsto nel progetto originario: sappiamo infatti che per mancanza di fondi si è parlato di una sua valorizzazione, intendendo probabilmente che la struttura possa essere utilizzata a scopo di lucro".

Il progetto originario prevedeva di collocare all'interno della struttura diversi servizi: la Biblioteca provinciale, il Centro Nord-Sud e un info-point turistico che si rivolgesse in modo particolare al mondo giovanile. L'operazione di ricostruzione è costata complessivamente 8 milioni di euro: circa 3,4 attraverso fondi Piuss; quasi 550mila provenienti da stanziamenti regionali per il turismo; la quota restante (poco meno di 4 milioni) da fondi della Provincia. "Investimenti pubblici - proseguono gli esponenti del Coordinamento - che verrebbero quindi sprecati, visto che sarebbero stati utilizzati per fini diversi rispetto a quelli dichiarati".

Ad aggravare ulteriormente la vicenda, la situazione di altre biblioteche cittadine. "La biblioteca Serantini - continuano dal Coordinamento - la  Casa della Donna, il Centro Nord-Sud sono tutte biblioteche che non hanno più una sede. La stessa Domus Mazziniana riaprirà di fatto come 'museo virtuale', visto che il patrimonio librario che conteneva è stato spostato tutto a Perignano di Lari. Si parla tanto di Città della Cultura, ma queste vicende, come quella della biblioteca provinciale, dimostrano esattamente il contrario".

Il Coordinamento si dichiara contrario anche all'ipotesi di una gestione del patrimonio librario da parte dell'Università. "Le università - afferma Sandra Di Majo, presidente di Aib Toscana ed ex direttrice della biblioteca della Scuola Normale Superiore - hanno il compito di fare ricerca. Qui il progetto era invece un altro: fare dell'edificio di via Gioberti una sorta di 'Centro sociale' della cultura aperto alla cittadinanza. Compito, questo, che evidentemente non può essere assolto dall'Università".

Sulla vicenda interviene anche Ucic-Prc. "Siamo al 22 dicembre - afferma il consigliere comunale Cicco Auletta - tra 9 giorni verrà chiusa la biblioteca e ancora non sappiamo quale sarà il suo futuro. Insieme a Sel avevamo chiesto che questa vicenda venisse discussa in Consiglio Comunale, ma la maggioranza ha bocciato la nostra proposta. L'ennesimo impegno non mantenuto e un rimpallo di responsabilità tra Comune e Provincia imbarazzante, visto che Filippeschi è allo stesso tempo sindaco e presidente della Provincia".

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