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Cronaca

Società della Salute: quasi 26 milioni di euro per il bilancio preventivo 2018

Aumentano gli investimenti per le aree minorile e disabilità, mentre il settore più rilevante per le casse dell'ente restano i servizi agli anziani con stanziati 7,7 milioni di euro

Quasi 26 milioni di euro destinati ai servizi socio-sanitari e alle politiche sociali dei nove comuni della Zona Pisana (Calci, Cascina, Crespina-Lorenzana, Fauglia, Orciano Pisano, Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano e Vicopisano). E' quanto prevede il bilancio preventivo 2018 della Società della Salute, con 2,2 milioni in più rispetto all’anno precedente, un incremento che conferma il trend di crescita degli ultimi quattro anni: fra il 2015 ed il 2018 l'aumento è stato del 36%, dai 18,9 agli attuali 25,7 milioni di euro. Il documento è stato approvato venerdì 22 dicembre dall'Assemblea dei Soci con il voto favorevole di tutti i Comuni presenti tranne Cascina, che registra un pareggio assoluto fra entrate e uscite.

C'è soddisfazione da parte della presidente SdS Sandra Capuzzi, che parla della capacità dell'ente di incidere positivamente sulle risorse destinate ai territori: "Basti dire che la quota complessiva dei versamenti decisi da quest'ultimi è pari a 10,6 milioni, il 41,2% del totale, e se anche a questi aggiungiamo i 3,1 milioni di compartecipazioni da parte degli utenti arriviamo a 13,7 milioni, pari al 53,7% del valore complessivo del bilancio preventivo. La parte restante, corrispondente a 12 milioni di euro, è arrivata nel nostro territorio attraverso finanziamenti regionali, nazionali ed europei, risorse aggiuntive intercettate e convogliate nella Zona Pisana in parte anche grazie alle sinergie fra le istituzioni aderenti al consorzio e alla capacità di progettazione e fund raising dello staff della SdS e credo che basti questo per raccontare il vantaggio che deriva a tutti i cittadini da un’istituzione come la SdS Pisana”.

Nel conto delle entrate, oltre ai 10,6 milioni assicurati dai Comuni consorziati (6,1 dei quali solo da quello di Pisa) e a i 3,1 delle compartecipazioni, vanno considerati anche i 3,2 milioni di euro provenienti da progetti finalizzati (prevalentemente europei), i 4,2 milioni di euro di fondi nazionali e gli 1,6 della Regione oltre a 150mila euro della Provincia e 326mila di altri enti.

Per quanto riguarda le uscite, invece, la parte più rilevante è rappresentata dal settore degli anziani (7,7 milioni di euro), seguito dalla disabilità (4,6 milioni). Seguono i minori (3,8 milioni), una 'voce' che comprende sia l'area materno-infantile che quella adolescenziale, l'immigrazione (2,5 milioni), l'alta marginalità (1,4 milioni) e il trasporto sociale (un milione).  “Rispetto all'anno scorso abbiamo aumentato di circa 700mila euro gli investimenti nell'area minorile e nella disabilità, in conseguenza anche delle crescenti difficoltà cui stanno andando incontro le giovani coppie e le famiglie con bambini anche nel nostro territorio - ha spiegato il direttore della SdS Pisana Alessandro Campani - mentre è diminuita leggermente l'incidenza delle risorse destinate all'area degli anziani, che comunque continua ad essere il settore che assorbe la quota nettamente maggiore di risorse, e all'area dell'immigrazione".

Il documento conferma anche l'aumento della cosiddetta 'quota capitaria', ossia il valore economico unitario per ciascun cittadino che, moltiplicato per tutti i residenti nel comune, va a comporre la quota complessiva versata alla SdS, al netto di eventuali servizi aggiuntivi che ciascuna amministrazione può sempre delegare alla SdS: per sette anni, dal 2010 al 2016, è stata ferma a 27,18 euro, ma l'anno scorso i comuni consorziati hanno deciso di aumentarla di due euro nei prossimi quattro anni. In conseguenza di questa scelta la quota capitaria, che nel 2017 era salita a 27,68 euro, nel 2018 passerà a 28,18 per arrivare a 29,18 euro nel 2020.

"Sono i numeri, più di ogni altra parola, a dare conto della necessità della SdS Pisana, un'istituzione che gestisce servizi molto delicati e che si rivolgono ai più fragili dei nostri territori e che riesce anche a moltiplicare le risorse ad esse destinate dai comuni consorziati. Se ne devono essere accorti anche a Cascina - ha concluso la Capuzzi - perché dei propositi di uscire non se ne sente più parlare e anzi, l'assessore Ziello, spiegando ovviamente su Facebook e non certo in assemblea le motivazioni del suo voto contrario, ha detto di 'voler prendere il controllo' del consorzio. Un anno fa lo considerava un carrozzone da chiudere, ora lo ritiene talmente indispensabile da volerlo 'annettere'. Un bel cambiamento".

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