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Acquisti, commercianti in Corso Italia: "Addio ai saldi di una volta"

La crisi economica mette a dura prova i bilanci dei negozi in Corso Italia. Sempre meno persone approfittano dei saldi per comprare abbigliamento e accessori. Pisatoday ha ascoltato le opinioni dei commercianti pisani

I saldi al tempo della crisi: erano attesi dai cittadini per risparmiare ma anche dai commercianti per risollevare i bilanci rovinosi di un anno economicamente difficile. Eppure questi saldi sembrano non andare bene come previsto. Parecchi venditori di Corso Italia, a parte qualche eccezione, si lamentano per l'esito degli affari: nessuna ressa, nessuna fila e poche ragazze elettrizzate che aspettano l'apertura dei negozi per riuscire ad accapparrarsi i capi scontati. In parecchi confessano "la gente si ferma a guardare ma non compra quasi niente".

"Nella tragedia ci dobbiamo accontentare - afferma Giulia Buonasera che lavora per un negozio di camicie - non sono più i saldi di tanti anni fa. In genere quando arrivano gli sconti il bilancio annuale si tira su, ma la crisi si fa sentire e le vendite sono in calo. C'è anche da dire che l'abbigliamento e gli accessori sono beni superflui e in tempo di crisi sono le prime cose a cui le persone rinunciano. Se uno deve risparmiare - conclude la donna -  preferisce spendere i soldi per una serata in pizzeria piuttosto che per una maglia".

C'è qualcuno che aspetta lo sconto per acquistare il capo d'abbigliamento o la scarpa che aveva adocchiato nel periodo natalizio. "Rispetto all'anno scorso è cambiato tutto - dice Caterina mentre piega e continua a prezzare la merce in saldo, nel negozio Keyra - le persone non acquistano e risentiamo seriamente di questo periodo di crisi, i negozi sono mezzi vuoti".Corso Italia saldi invernali

Anche Monica Giobbi del negozio Gallo spiega che dopo l'impennata dei primi giorni gli affari sono di nuovo in calo: "Sabato i saldi erano partiti bene - spiega  - ma adesso le cose vanno di nuovo a rilento. Forse dipende anche dal costo degli articoli ma mi sembra di vedere che solo le catene di negozi, che già abitualmente hanno dei prezzi veramenti bassi, continuino a fare buoni affari. La cosa che ci preoccupa maggiormente - continua a dire - è vedere le persone che passano con le buste di prodotti non di marca".

Nel malcontento generale c'è anche qualche commerciante che non si sbilancia troppo, come Matteo Graniti che rimane sereno. "Diciamo che io sto nel mezzo - afferma il ragazzo che lavora in un negozio di abbigliamento e accessori per soli uomini -  le cose non vanno nè bene nè male, anche se gli altri anni andavano decisamente meglio". Poi ci sono i commercianti soddisfatti: "Anche quest'anno i saldi sono iniziati bene - dice Denise, negoziante presso Charget - è chiaro che la gente compra meno ma ci difendiamo bene, nonostante la crisi".

Quindi i saldi non reggono il passo in questo periodo di magra? "Per noi le cose sono andate bene già dalla prima settimana di sconti - afferma orgogliosa Vanessa Scrivano, che lavora presso il negozio d'abbigliamento femminile Promod - ci ha colpito vedere parecchie clienti motivate all'acquisto dei capi in saldo, dato che la nostra percentuale di sconto arriva anche al 70%".

Non si capisce ancora se la crisi stia veramente mettendo a dura prova la vanità delle donne, facendole rinunciare ad abiti, scarpe e accessori. L'unico dato certo è che le buste colorate sono diminuite e non sono piene come una volta. Le ragazze si fermano davanti alle vetrine con su scritto "Saldi al 50%", parlano e indicano qualcosa alle amiche ma poi continuano a passeggiare. Forse è proprio vero che i borsellini sono a dieta e si preferisce utilizzare i soldi per i beni di prima necessità.

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