Iniziano a sentirsi le prime conseguenze dello sciopero dei tir, fermi per protestare contro il caro gasolio. Al di là dei disagi alla viabilità, anche in Toscana, in molti distributori delle province di Livorno, Pisa, Grosseto, Lucca e Massa Carrara il carburante inizia a scarseggiare e sono già comparse le scritte "esaurito" sulle pompe di benzina. Le zone in cui la situazione presenta disagi maggiori sono quelle costiere che normalmente vengono rifornite con autobotti che caricano ai depositi di Livorno e Arcola (La Spezia), ma appunto i presidi degli autisti impediscono i rifornimenti. A mancare soprattutto il gasolio. Gli automobilisti devono sopportare anche lunghe code per rifornirsi evitando così di rimanere "a secco".
La situazione è migliore invece nelle province di Prato, Pistoia, Firenze, Arezzo e Siena dove la rete dei distributori viene alimentata da autobotti che si riforniscono al deposito di Calenzano (Firenze) dove la protesta dei tir non è ancora arrivata. Alcune autobotti sono state fermate dalla protesta ai caselli autostradali di Montecatini Terme, sulla A11, e Valdarno in A1. Dopo attese, anche di un paio di ore in alcuni casi, i manifestanti hanno fatto ripartire i mezzi.

Il blocco degli autotrasportatori comincia ad avere ripercussioni anche nella grande distribuzione toscana, ma senza raggiungere criticità. Nei punti vendita di una grande catena le consegne questa mattina sono state la metà rispetto agli altri giorni. Il rifornimento di prodotti ortofrutticoli, provenienti dal Sud, é diminuito del 25%. Anche il pesce dell'arcipelago toscano è destinato a mancare dalle tavole: continua il blocco delle marinerie a Porto Santo Stefano, Viareggio e Livorno. (fonte Ansa)