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Cronaca

'BornToGetThere': parte il più grande progetto europeo sulla paralisi cerebrale infantile

Convegno al Centro Congresso 'Le Benedettine' con tutti i partner della ricerca coordinata dall'Università di Pisa e finanziata dall'Europa con 3,7 milioni di euro

E’ il più grande progetto europeo che sia mai stato condotto sui neonati a rischio di paralisi cerebrale infantile: i suoi risultati potranno avere un impatto sulla qualità di vita dei più piccoli a rischio e dei loro famigliari. Saranno sottoposti a screening oltre 5mila neonati e, tra questi, 500 bambini risultati a rischio per questo disturbo verranno poi valutati da 300 operatori tra pediatri, neurologi ed altri specialisti, che li seguiranno dalla diagnosi, al monitoraggio, fino all’intervento precoce. E' 'BornToGetThere', il progetto finanziato con 3,7 milioni di euro di cui è capofila l'Università di Pisa, che domani 11 e il 12 febbraio al Centro Congresso 'Le Benedettine' dell’Università di Pisa verrà lanciato alla presenza di tutti i partner.

Interverranno i protagonisti: dr.ssa Giuseppina Sgandurra (co-principal investigator del progetto e ricercatrice dell’Ateneo Pisano), dr.ssa Olena Chorna (project manager del progetto); il prof. Giovanni Cioni (principal investigator per l’IRCCS Fondazione Stella Maris), con Sabrina Del Secco e Camilla Antonelli; Nana Tatishvili (principal investigator per la Georgia); Arend Bos (principal investigator per l’Olanda); Maria Grazia Carrai e Alessandra Silvestri (Hubstract Srl); Jens Bo Nielsen (princjpal investigator per la Danimarca);  Andrea Frosini (principal investivator per la Fondazione Toscana Life Sciences), Gianni D’Errico (Fondazione Toscana Life Sciences); Gopi Kitnasamy (principal investigator dello Sri Lanka) e Roslyn Boyd per l’Australia.

"Con questo progetto - spiega il prof. Andrea Guzzetta - gettiamo le basi per una nuova visione della paralisi cerebrale infantile, che metta al centro l’identificazione precocissima dei bambini a rischio e le loro famiglie. Un nuovo modello che consente ai nostri bambini di accedere alle cure e alla riabilitazione in un’epoca di massima plasticità del sistema nervoso, cosi ottimizzando i processi di sviluppo e migliorando significativamente la prognosi".

"Questo progetto è fortemente innovativo anche per la sua capillare ricaduta nella popolazione infantile che abita nelle zone remote e nei paesi a basso sviluppo economico - sottolinea la dr.ssa Giuseppina Sgandurra - intendiamo con questo la Georgia, lo Sri Lanka e le zone remote dell’Australia. Questo per permettere , anche in quei contesti, di poter fare diagnosi e intervento precoce ai bambini a rischio".

"Per massimizzare l’impatto di un progetto complesso e sfidante come 'BornToGetThere' - spiega il dr. Andrea Frosini di TLS - è fondamentale arricchire i risultati clinici con analisi approfondite di health economics ed implementare azioni per valorizzare al meglio il trasferimento alla pratica clinica: il ricco partenariato e la ampia diffusione degli interventi a livello internazionale, permetteranno di raggiungere questi obiettivi per il bene dei piccoli pazienti e delle loro famiglie".

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