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Cronaca

Isee sbagliato, così ottenevano la borsa di studio: scoperti 275 'furbetti'

Si sono conclusi lunedì i controlli dell'Azienda per il diritto allo studio regionale sulle dichiarazioni riguardanti l'anno accademico 2014/2015. Su un campione di 4192 dichiarazioni il 6,5% sono risultate irregolari

Sono 275  gli studenti dell'Università di Pisa che, al momento dell'iscrizione all'anno accademico 2014/2015, hanno presentato dichiarazioni sostitutive della condizione economica e patrimoniale irregolari. Il 6,5% del totale. E' quanto emerge dai controlli effettuati dall'Azienda regionale per il diritto allo studio. Ieri si è infatti conclusa anche la seconda tranche di verifiche.

In totale sono 4192 i controlli effettuati a campione, un campione però molto significativo, visto che corrisponde a circa l'80% delle 6mila borse di studio assegnate in media ogni anno. Tra questi sono 136 (il 3,2% del totale) gli studenti per cui scatta immediatamente la decadenza del beneficio: in sostanza si tratta di ragazzi che, se non avessero 'truccato le carte', non avrebbero mai avuto accesso ai benefici concessi dalla borsa di studio. Sono invece 139 (il 3,3%) quelli per cui è scattata la riduzione della quota monetaria: in questo caso si parla di studenti che avrebbero comunque avuto accesso alla borse di studio ma che avrebbero usufruito di minori sgravi rispetto a quelli di cui hanno effettivamente beneficiato. Sedici poi le pratiche sospese, quelle cioè che avranno bisogno di ulteriori approfondimenti da parte dell'Azienda regionale.

Controlli anche sugli studenti iscritti ai corsi di dottorato o di specializzazione. In questo caso le pratiche verificate dal Dsu Regionale sono state 33. Di queste 5 sono risultate irregolari: per 3 di loro è scattata la decadenza del servizio, per gli altri due casi, invece, la riduzione della quota monetaria.

REGOLAMENTI E SANZIONI. Secondo il regolamento si poteva accedere alle borse di studio presentando un reddito Isee inferiore ai 19mila euro. Le borse venivano poi assegnate a fasce (3ª fascia da 0 a 8.500; 2ª fascia da 8.500 a 11 mila; 1ª fascia da 11 mila a 19 mila euro) . Gli studenti 'pizzicati' dai controlli dovranno ora restituire tutti i soldi della borsa di studio, pagando alla Regione anche il valore di tutti i servizi di cui hanno ingiustamente usufruito (pasti gratuiti e la quota per il posto letto nello studentato).

Ma non basta, perchè dovranno anche pagare una multa salatissima per aver 'taroccato' la dichiarazioni ed aver ottenuto l’esenzione o un sostanzioso sconto sulle tasse universitarie. L'importo della sanzione è calcolato in misura proporzionale al vantaggio economico conseguito. Per la decadenza della borsa di studio la sanzione va da un massimo di 5mila euro (per uno studente fuori sede di prima fascia) ad un minimo di 1870 euro (studente in sede). Dai 500 ai 550 euro la sanzione per tutti coloro a cui è scattata la riduzione della quota monetaria. La multa potrà infine essere decurtata di due terzi se saldata entro 60 giorni.

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