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Cronaca

Sanità, pazienti in fuga dall'Asl di Pisa: "Tempi di attesa troppo lunghi"

Il consigliere regionale di Più Toscana Gian Luca Lazzeri attribuisce la scelta di molti residenti della zona di competenza dell'Asl 5 alle lunghe liste d'attesa: "La diminuzione degli utenti giustificherà nuovi tagli" sostiene Lazzeri

"Nel 2012 il 71% dei ricoveri ospedalieri riguardanti residenti nell’Asl pisana è avvenuto fuori dal territorio dell’azienda sanitaria. In pratica 7 cittadini su 10 nell’ultimo anno hanno preferito farsi curare oltre i confini dell’Asl 5". È la dichiarazione del consigliere regionale di Più Toscana-Federazione dei Cristiano Popolari e membro della IV commissione Sanità, Gian Luca Lazzeri, che lancia l’allarme sul clima di diffidenza verso l’azienda sanitaria pisana.

"Fra quelli che potrebbero essere considerati motivi di allontanamento e disaffezione dalle strutture - sottolinea - ci sono i lunghi tempi d’attesa relativi per esami diagnostici programmabili come i 66 giorni attesi per un’ecografia ovarica, gli 81 giorni attesi ad agosto per un’ecografia transvaginale. Mentre solo il 23% delle prime visite specialistiche ginecologiche prenotate entro 15 giorni dalla richiesta, una percentuale che scende al 19% per le visite specialistiche oculistiche. Tempistiche che in alcuni casi influiscono sulle scelte del luogo di ricovero da parte dei pazienti. I dati della mobilità ospedaliera dunque possono essere letti in questa ottica e parlano chiaramente: nel 2012 sul totale 48.479 ricoveri ospedalieri riguardanti cittadini residenti nel territorio dell’Asl 5, ben 34.338 sono avvenuti al di fuori dell’azienda sanitaria. È bene precisare - continua Lazzeri - che molte delle 'fughe' di ricoveri sono dirette verso l’Aoup dove si concentra il 58% dei ricoveri di residenti nell’Asl pisana. Ciò non toglie che il numero di persone che scelgono di uscire fuori dai confini Asl resti significativo visto che l’Aoup rappresenta un ospedale ad alta specializzazione dove le persone si dovrebbero recare in caso di interventi ad alta complessità".

Il 5,4% delle 'fughe' cioè 2.642 unità, come precisa lo stesso consigliere regionale, sono avvenute in un presidio ospedaliero della stessa Area Vasta cioè nelle Asl di Livorno, Massa, Versilia e Lucca. Un numero in crescita rispetto al 2011 quando le fughe di ricoveri verso la stessa Asl furono 5,2%. Come in crescita sono gli spostamenti verso aziende ospedaliere di altre Aree Vaste giunte nel 2012 a quota 2.104 unità.
Il dato dei ricoveri dei pisani fuori dai confini regionali invece nel 2011 è stato di 2.147 unità, cioè il 4% del totale di ospedalizzazioni dei residenti nel territorio dell’Asl 5. Mentre il dato 2012 non è ancora disponibile.

"Questi dati si aggiungono - prosegue - al problema del calo dei posti letto diminuiti di 24 unità nel biennio 2011-2012, vissuto dai cittadini come una diminuzione del servizio. Segnali di un sistema sanitario che arranca sempre di più nell’erogare servizi ai propri cittadini, che di conseguenza cercano risposte altrove con ripercussioni economiche sul bilancio dell’azienda sanitaria. Il confronto fra mobilità passiva, ovvero quanto l’Asl deve rimborsare ad altre strutture sanitarie per i servizi erogati ai propri cittadini, e mobilità attiva, cioè il rimborso che l’Asl riceve per servizi erogati a pazienti di altre Asl, parla chiaro: nel 2012 la passiva (166.648.000 di euro) era quasi 5 volte più elevata dell’attiva (31.245.000 di euro), per un saldo negativo di 135.403.000. Più Toscana nasce con una scelta di campo solidaristica per difendere gli interessi dei toscani e rispondere ai bisogni degli ultimi. Il previsto smantellamento della sanità toscana, non farà altro che alimentare la fuga dei cittadini, a caccia di servizi in altre Asl, in un circolo vizioso dove la diminuzione di utenti rischierà di giustificare nuovi tagli".

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