Campano d'oro a Bocelli, il tenore canta con il coro dell'Ateneo

Ognuno di noi è la summa di ciò che ha imparato nella vita. E io sono grato all'università di Pisa per avere contribuito a fare di me quello che sono". Lo ha detto Andrea Bocelli, a margine della cerimonia di consegna del Campano d'oro, il premio che ogni anno l'associazione laureati dell'ateneo pisano assegna come massimo riconoscimento per il più alto sviluppo del percorso di formazione svolto all'università di Pisa.

Bocelli è stato premiato non solo per i suoi successi mondiali nella musica ma anche, si legge nella motivazione, "per l'eccellenza dell'animo che affianca e completa l'eccellenza nella professione" ricordando il suo costante impegno contro le povertà e a favore della ricerca medico-scientifica. Laureatosi in Giurisprudenza nel 1986, Bocelli ha ripercorso i suoi anni pisani senza dimenticare docenti e allievi che mi hanno aiutato a crescere sia nella formazione che come uomo e alla fine ha regalato alla 'sua' università il dono più grande, cantando Mendelssohn e Mozart insieme al coro dell'ateneo.

Il rettore Massimo Augello ha aperto gli interventi celebrando Andrea Bocelli, anche attraverso la citazione di uno dei libri preferiti dal tenore, 'Le Confessioni' di Tolstoj, facendo cenno nello stesso tempo alla recente chiusura del Palazzo della Sapienza, il luogo dove la comunità universitaria pisana ha sempre celebrato i suoi momenti più solenni, compreso quello legato al premio del 'Campano'.

"Mi pare una coincidenza simbolicamente importante - ha detto Augello  - che questa prima cerimonia fuori della Sapienza veda come protagonista un laureato in Giurisprudenza, anzi, il laureato più conosciuto al mondo della facoltà e dell’intero Ateneo pisano, che quelle aule ha frequentato, conservando una viva memoria di quegli anni".