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Cronaca Centro Storico / Piazza Sant'Antonio

Canapisa, la Street parade invade la città: migliaia i giovani partecipanti

Si è svolta sabato pomeriggio, con partenza da Piazza Sant'Antonio, la manifestazione per chiedere la liberalizzazione delle droghe leggere. Tanta musica e colori, ragazzi-spazzini raccolgono i rifiuti in coda al corteo

Circa 6mila persone hanno sfilato ieri pomeriggio per le vie della città per prendere parte a Canapisa, la Street parade antiproibizionista che ogni anno (è giunta alla quattordicesima edizione) alla fine di maggio viene organizzata a Pisa, per chiedere la legalizzazione delle droghe leggere. La manifestazione, che scatena numerose polemiche soprattutto tra i cittadini preoccupati del passaggio del corteo sotto casa, si è svolta in modo pacifico e senza incidenti.

In coda al serpentone umano alcuni ragazzi, improvvisati spazzini, raccoglievano i rifiuti lasciati dai manifestanti. Non sono mancati i tradizionali camion sonori che ‘sparavano’ musica. La street parade è partita da Piazza Sant’Antonio, proseguendo lungo viale Bonaini, poi ha attraversato il Ponte della Fortezza per concludersi nei pressi del carcere Don Bosco.

Canapisa 2014: la Street Parade antiproibizionista (foto Giorgio Vacirca/PisaToday)

"Da anni ormai il movimento antiproibizionista denuncia l’inutilità e i danni delle politiche repressive contro le persone che usano sostanze, arrivando a parlare di una vera e propria 'questione proibizionismo', in quanto molti dei problemi provenienti dal fenomeno dell’uso di droghe sono da ricondurre principalmente alle politiche antidroga stesse.- dicono gli organizzatori - le conseguenze nefaste della guerra ai drogati sono sotto gli occhi di tutti e i costi sono di gran lunga superiori ai benefici, che tra l’altro non si capisce nemmeno quali siano. Le uniche conseguenze evidenti sono il sovraffollamento delle carceri, con tutto il loro portato di trattamenti disumani e morti, imponenti blitz nelle scuole, nelle stazioni per poi ritrovare qualche spinello, suicidi, perdita del lavoro e della patente, stigmatizzazione. Le leggi sulle droghe sono la principale causa di carcerazione nel pianeta. Tanta ferocia  - proseguono - sta rendendo i consumi sempre più clandestini e nascosti, ne incrementa di conseguenza i rischi".

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