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Cronaca

Capitale europea della cultura, il Comune: "Sapevamo che la Regione avrebbe sostenuto Siena"

L'amministrazione comunale sottolinea l'intenzione di proseguire il proprio percorso visto che non ci sono regole che vietano a città diverse di una stessa regione di concorrere. Pisa si candiderà anche senza il sostegno dell'ente regionale

Cerca di fare chiarezza una volta per tutte l'amministrazione comunale pisana sulla questione della candidatura di Pisa a Capitale europea della Cultura, candidatura che come ribadito dallo stesso presidente della Regione Toscana Enrico Rossi non avrà il sostegno dell'ente regionale che a suo tempo scelse di sostenere Siena nella corsa al prestigioso riconoscimento.

“Il Consiglio Comunale di Pisa il 13 dicembre 2012 ha votato a larga e trasversale maggioranza l’indirizzo a far concorrere la città pur nella consapevolezza che la Regione Toscana aveva da tempo aderito al 'Comitato per Siena Capitale Europea della Cultura 2019' - si legge in una nota - tant'è che tale sostegno regionale nessuno ha messo in discussione, mentre era anche noto che città diverse di una stessa regione possono concorrere, come oggi avviene nel caso di altre quattro regioni italiane: Campania, Puglia, Sicilia e Veneto, per le notizie che si hanno. Pisa ha lavorato ad una proposta che coinvolge istituzioni e forze culturali, che è in larga parte fondata su progetti che sviluppano iniziative già in corso, intraprese anche cogliendo politiche virtuose della Regione Toscana e per propria e riconosciuta capacità progettuale. Fondata anche su progetti il cui finanziamento non è mai stato posto in alternativa rispetto ad altre iniziative". 

Il sostegno delle Regioni non è richiesto nel procedimento di concorso né è formalmente determinante all’esito della valutazione dei progetti, mentre la candidatura congiunta di due città non è prevista dalle regole del concorso. "Inoltre -prosegue il comunicato - non risulta che proposte diverse e non collegate possano danneggiarsi vicendevolmente, poiché i progetti vengono valutati con rigore, separatamente, per le loro qualità specifiche e alla fine solo una città sarà scelta fra tutte quelle che concorrono. Anche per questo il Ministero dei Beni Culturali ha deciso di creare un tavolo di coordinamento fra tutte le città partecipanti, che vivrà oltre i tempi dell’assegnazione del titolo, al fine di non disperdere una produzione progettuale preziosa che può e deve restare un riferimento per politiche future delle città non beneficiate, dando così alle città concorrenti un’altra importante opportunità".

"Il sindaco di Siena, riproponendo l’unicità della candidatura della sua città, aveva chiesto al Comune di Pisa altre forme di collaborazione - conclude l'amministrazione comunale pisana - trovando la nostra città disponibile al confronto, e aveva rivolto alla Regione la stessa proposta. Ma evidentemente anche questa strada, prospettata dal sindaco di Pisa al Consiglio Comunale il 25 luglio scorso, non è stata percorribile. E di questo si deve prendere atto senza fare polemiche”.

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