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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Vendevano carburante illegale anche durante il lockdown: sequestrato deposito

La struttura si trova nel veronese, l'indagine però è partita ed è stata diretta da Pisa

Nella scorsa settimana, i funzionari dell’Agenzia Dogane e Monopoli (ADM) in servizio presso l’Ufficio Antifrode e Controlli della Toscana, Sardegna e Umbria e presso l’Ufficio delle Dogane di Pisa ed i militari del nucleo di Polizia Economica e Finanziaria di Pisa, hanno posto sotto sequestro un deposito commerciale di prodotti energetici per autotrazione del veronese, in esecuzione di un decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del Tribunale di Pisa. L'operazione ha preso il nome di 'Petroloro'.

La serrata attività di indagine, diretta dalla Procura della Repubblica di Pisa, ha permesso di accertare come, al pari di altre strutture analoghe, il deposito fosse utilizzato dai membri di un’organizzazione criminale dedita al traffico di carburanti in evasione di accisa, già colpiti da misure cautelari personali e reali.

Il prodotto energetico, di provenienza ignota, era portato nel deposito in assenza di documentazione giustificativa o conla documentazione amministrativa abilmente falsificata. Prima di essere immesso in commercio veniva sistematicamente miscelato con sostanze oleose di diversa composizione, al fine di aumentarne il volume. La presenza dell’olio nei serbatoi dell’impianto è stata confermata dalle analisi effettuate dai Laboratori chimici dell’Agenzia Dogane e Monopoli.

Dalle indagini è emerso che, nonostante il lockdown conseguente all’emergenza epidemiologica da Covid-19, il sodalizio criminale non si sia fatto scrupolo nel continuare ad avvalersi del deposito per commercializzare ingenti quantitativi di prodotto energetico, messo in vendita come carburante e sottratto all’accertamento e al pagamento dell’imposta. Al riguardo, il Gip, nel ritenere sussistente il presupposto del periculum in mora, ha emesso apposito decreto di sequestro preventivo, sottolineando che la libera disponibilità dei proprietari del deposito potesse agevolare la commissione di nuovi reati di contrabbando.

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